Teramo. Con una nota del capogruppo in consiglio comunale Gianguido D’Alberto, il Partito Democratico torna a “stuzzicare” una risposta del sindaco in merito all’affidamento dei servizi cimiteriali (in mano alla TeAm fino al 2021), definiti dai democrat “affidati, come gli altri servizi, in via diretta in contrasto con le normative europee e nazionali sulla concorrenza. Tale situazione lo espone ai vizi di irregolarità che rischiano di metterne in discussione la stessa esistenza a decorrere dal primo gennaio 2015 ai sensi dell’articolo 34 del d.l. 179 del 2014. Il sindaco intende preoccuparsi di regolarizzare anche i servizi cimiteriali o vuole continuare incoscientemente a considerarli sottratti alle regole?”, si chiede il Pd.
“Ma anche a voler prescindere dal tema della regolarità dell’affidamento, la questione dei servizi cimiteriali deve essere immediatamente riportata in consiglio comunale affinché si ridefiniscano gli indirizzi per una rinegoziazione dei termini della convenzione che a causa dei numerosi inadempimenti e ritardi, imputabili sia alla Società che al Comune, fa ormai acqua da tutte le parti – prosegue D’Alberto – E con la convenzione, per le gravi ed inequivocabili responsabilità del centrodestra, è completamente saltato anche il piano economico finanziario che sorreggeva l’affidamento. In particolare, si continua periodicamente ad annunciare quell’impianto di cremazione che doveva essere attivo addirittura dal 2010, in una fase nella quale avrebbe avuto un significato diverso in termini sociali ed economici. Il costo di investimento per la realizzazione del piano ammontava nel PEF iniziale ad un milione di euro, perché oggi si parla di cifre di gran lunga più elevate di cui non sia ha reale contezza in assenza di pubblicazione del bando di gara sul sito internet?”.
E soprattutto, si chiede D’Alberto, “come si può accettare che il numero del personale, e quindi il relativo costo, siano praticamente raddoppiati negli ultimi anni, con l’utilizzo inspiegabile di personale interinale e con un rapporto tra amministrativi e operai pari circa a 1 a 2? E chi paga questa gestione scellerata e inaccettabile targata Brucchi? Ovviamente i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di conoscere come vengono utilizzati i loro soldi”.