Mosciano. Dopo che Il Tribunale di L’Aquila – Sezione Imprese – ha rigettato il reclamo proposto da Cirsu Spa contro l’ordinanza del Tribunale che ha negato l’autorizzazione alla scissione della stessa società in favore di Nuova Era Spa, le liste Mosciano Nostra, M5S Mosciano e Uniti si Può di Bellante, rappresentate dai Consiglieri comunali Maria Cristina Cianella, Pierluigi Filipponi, Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Emidio Di Sabatino e Giovanni Pompizii denunciano, a distanza di oltre un mese dalla richiesta di un formale incontro con il CdA di Cirsu, “il grave atteggiamento anti-istituzionale dei consiglieri di amministrazione della società partecipata dal Comune di Mosciano e Bellante,insieme a Giulianova, Roseto, Morro d’Oro e Notaresco.
I Consiglieri affermano di aver agito “nella trasparenza e nella massima correttezza possibile richiedendo, a mezzo di missiva protocollata dall’ufficio affari generali del Comune di Mosciano, un formale incontro con il Presidente Di Matteo, ovvero con il CsA di Cirsu per conoscere, fattivamente, il destino della partecipata, anche a seguito degli interventi TAR correttivi e contrari alle politiche di gestione amministrativa adottate”, ma ad oggi nessuna risposta è stata data ai richiedenti Consiglieri.
I consiglieri di opposizione di Mosciano e Bellante ricordano che “il CdA Cirsu è pagato per le proprie competenze dai cittadini dei Comuni consorziati, rappresentati nei Consigli Comunali di riferimento anche dagli noi stessi, ragion per cui il mancato riscontro alla richiesta di incontro rappresenta una grave omissione, di natura amministrativa e politica. Il tutto, peraltro, nel totale silenzio dei sindaci, degli assessori di riferimento e dei Consigli Comunali, nei quali, ad oggi, le questioni legate al Cirsu, dalle posizioni debitorie, alle problematiche ambientali, senza tralasciare il destino delle maestranze ex Sogesa, sembrano essere del tutto sconosciute”.
Mosciano Nostra, M5s Mosciano, Lista Uniti si può Bellante ribadiscano “il rispetto del diritto/dovere conferito, dal mandato elettorale, ad ogni dei Consiglieri comunale, di dare delle risposte concrete al cittadino, in merito a questa annosa e gravosa questione. Risposte che, ad oggi, vengono negate, prima ancora che alle parti politiche richiedenti, ai cittadini che le stesse rappresentano”.