Pescara. Non c’è spazio per il museo archeologico promesso da Albore Mascia in campagna elettorale. Sono chiusi il teatro Michetti con i suoi cinquecento posti a sedere e il circolo Aternino. Anche il Museo del Mare Guglielmo Pepe non è mai stato inaugurato nonostante una donazione di 30 mila euro da parte di un privato cittadino.
A lanciare l’allarme sulla mancanza di poli aggregativi in città è la consigliera comunale del Pd Paola Marchegiani, ex assessore alla Cultura della passata amministrazione di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso. La democratica definisce la cultura “una macchina senza autista” perché “nessuno, al di là del vergognoso balletto delle poltrone, si è accorto se c’è stata e se c’è oggi una programmazione delle risorse ormai sempre più scarse”.
Paola Marchegiani se la prende con gli incarichi onerosi affidati al consulente Giordano Bruno Guerri per promuovere l’immagine del capoluogo e con i finanziamenti a pioggia “per gli amici”. Tutti interventi che non avrebbero prodotto alcun miglioramento nella strategia culturale di Pescara.
Per rafforzare la sua tesi la consigliera del Pd cita alcuni esempi. Primo fra tutti la promessa, fatta dal sindaco Luigi Albore Mascia in campagna elettorale, di realizzare un museo archeologico in città. Nessuna proposta per valorizzare il circolo Aternino, che al momento è chiuso. Disattesa è stata, inoltre, l’apertura del teatro Michetti che, con i suoi cinquecento posti a sedere, non può essere utilizzato dalla collettività per fini culturali. “Ha tanti posti quanto il teatro Marrucino di Chieti”, sottolinea Marchegiani, “avrebbe già potuto dare respiro alle tante associazioni culturali in difficoltà per la crisi economica. Pescara subisce e soccombe per la passività di questa giunta e questa inerzia è colpevole, trattandosi di denaro pubblico”.
L’altro esempio è quello del Museo del Mare Guglielmo Pepe “pronto già dal tempo del centrosinistra in quanto mancava solo una scala antincendio”. “Oggi”, punta il dito la consigliera, “c’è il concreto rischio di un suo deperimento per l’assenza totale di manutenzione. La struttura è abbandonata, così come non è rispettata la donazione di 30mila euro di Rina Ferri per la realizzazione di migliorie nella sezione Grandi Cetacei, e la donazione di conchiglie del dottor Nolo Di Nardo collocata in un edificio dei Colli”.
“Mascia offende e butta alle ortiche la generosità dei cittadini di buona volontà”, conclude Paola Marchegiani, “non riesce a mettere a frutto nessun bene ereditato dalla precedente amministrazione D’Alfonso e nemmeno l’articolo 51 della Costituzione per le pari opportunità”.