Pescara. Una deroga alla deroga: rischia di finire in un pasticcio il cambio di destinazione d’uso per gli edifici in costruzione dalla Pescaraporto sulle aree della riviera sud. Per evitarlo, il Comune chiede una consulenza legale, ma per il Movimento 5 Stelle è “piena di errori e strafalcioni normativi” e “causerà milioni di euro di danni”.
Lo scorso 13 settembre il Comune di Pescara ha richiesto un formale parere all’avvocato romano Aristide Police, ordinario di diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, per sbrogliare l’intricata matassa riguardante la richiesta della Pescaraporto, s.r.l. che sta costruendo palazzine nell’area adiacente al porto turistico: già la realizzazione ha provocato focose polemiche per la originaria destinazione data dal Comune all’area per la realizzazione di un parco sulla riviera.
“Con l’ennesima speculazione”, tuona il gruppo consiliare del M5S, “Pescaraporto ora vuole trasformare gli uffici ottenuti in deroga in appartamenti, con una deroga alla deroga”. Il dubbio del Comune riguarda la competenza o meno del Consiglio rispetto al rilascio di tale cambio di destinazione: in caso di “variante sostanziale” saranno i Consiglieri comunali a votare per il cambio di destinazione, altrimenti resterà questione di esclusiva competenza del dirigente. “L’illustre avvocato Police”, spiegano i consiglieri comunali pentastellati Alessandrini, Sabatini e Di Pillo, “il 30 settembre scorso, invia al Comune il proprio parere, ma è una tale collezione di errori, imprecisioni, strafalcioni normativi ed interpretativi che il Comune non solo non può ritenerlo attendibile per prendere alcuna decisione nel merito, ma dovrebbe evitare il pagamento della parcella al professionista e prevenire invece i danni che un testo del genere può provocare”.
Per i grillini, tra gli altri errori, conterrebbe riferimenti a regolamenti su “diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario“, che, “se Pescaraporto non ha chiesto di trasformare i propri edifici in una stazione ferroviaria, non è certo la legge calzante rispetto al delicato tema urbanistico in trattazione”, ironizza Erika Alessandrini.
“Abbiamo già inviato una nota al Sindaco e ai Dirigenti competenti”, continuano i 3 grillini, “in cui elenchiamo chiaramente tutti i diversi palesi errori commessi dall’esperto ed in cui chiediamo che quindi tale documento non venga tenuto in considerazione per prendere decisioni nel delicato caso specifico, ed in più di non procedere al pagamento della parcella del professionista, il cui parere addirittura rischia di creare danni economici ingenti per le casse del Comune di Pescara, dando via libera all’esclusione di queste varianti dal pagamento del contributo straordinario, in contrasto con il regolamento da poco approvato dal Consiglio. Invitiamo infine il presidente della commissione Gestione del territorio, Ivano Martelli, a leggere bene le carte prima di abdicare al proprio ruolo di Presidente e consigliere comunale, accettando pareri di tale fattura”.