Pescara, San Silvestro: le antenne stanno ferme, il Parlamento pure

 

SanSilvestro_antennePescara. Da decenni perdura la lotta dei cittadini del quartiere San Silvestro contro la presenza della mega antenna radio-televisiva che ospita decine di emittenti e paventa la minaccia dell’inquinamento elettromagnetico. Recentemente la Regione ha avanzato la proposta di spostare l’apparato ripetitore in una piattaforma marina offshore, ma inconvenienti tecnici e rifiuti dei network pongono più di un ostacolo. In questi giorni il caso è passato al vaglio del Parlamento, senza rendere sviluppi, scatenando la reazione di alcuni senatori abruzzesi. “Vergognoso rimpallo di responsabilità”, dice Mascitelli (Idv); “Risposta del Governo inaccettabile”, aggiunge Legnini (Pd).

Un caso tra i più annosi per la città adriatica. Sembrano leggende metropolitane ma è realtà quella che racconta di citofoni cantanti come radio nelle abitazioni di San Silvestro. Un fiorire di comitati cittadini, pro e contro la mega-antenna, non ha trovato soluzione. Il pericolo elettromagnetico, però, è stato accertato e tutte le istituzioni coinvolte hanno compreso il bisogno di provvedere: ma come?

Il problema della mega antenna che sovrasta il colle di San Silvestro è legato principalmente alle emittenti radiofoniche; una locale, in particolare, sarebbe quella che fa registrare la maggior emissione di onde nocive per l’uomo. L’antenna nasce negli anni della legge Mammì e ha raccolto in un unico sito decine di ripetitori tv e radio che dal colle diffondevano il segnale sulla città. Da allora niente è stato modificato: i grandi network, come Rai e Mediaset hanno portato lì i loro ‘siluri’ e le piccole emittenti ci si sono aggrappate. Ma se decenni fa attorno all’antennone non c’era niente, ora ci sono grappoli di palazzoni che si beccano le onde emesse dalle antenne più in basso, quelle delle radio appunto, e delle tv locali. E se decenni fa la tecnologia non permetteva di opporsi a radioline impazzite e citofoni che captavano il telegiornale, ora i comitati civici possono facilmente dotarsi di misuratori e sbattere i dati in faccia a Comune e Regione, costringendo le agenzie incaricate a rilevare a loro volta e a certificare. Negli anni si sono avvicendate le amministrazioni, e negli ultimi mesi la Regione ha proposto di spostare l’antennone su una piattaforma in mezzo al mare. Bene, ma chi paga? La questione comprende tutte le reti che sul colle hanno messo le radici: o si spostano tutte o non si sposta nessuno, ancor meno se non sono obbligate. D’altronde, raggruppare tutte le antenne in una più grande è stata una mossa a risparmio.

Intanto la Regione ha commissionato uno studio di fattibilità per la piattaforma offshore all’Università de L’Aquila. Ma i risultati non interessano a nessuno, alle emittenti interessano i costi. Spostarsi in mare comporterebbe vari inconvenienti: tralasciando il sottinteso trasloco, ogni casa dovrebbe puntare l’antenna sul balcone verso l’Adriatico, captando le interferenze delle vicine emittenti montenegrine; in caso di manutenzione, poi, i tecnici dovrebbero prendere il gommone e partire dal porto verso la piattaforma: molto più comodo ‘scalare’ la collinetta; e anche in caso di trasloco, il segnale rimarrebbe assente durante il tempo utile alle operazioni e la tv dei pescaresi sarebbe monocromaticamente nera. L’alternativa è quella di puntare verso il ripetitore della Majelletta, ma chi vive a Pescara conosce quanto sia scarsa la qualità di quel segnale. Niente da fare, dicono le emittenti, chi li sente poi quelli che pagano il canone? Stanno tanto bene lì dove sono: piuttosto spegniamo del tutto il segnale ma non ci spostiamo, dicono. Senza dimenticare che tra poco scatta lo ‘switch-off’ per il digitale terrestre: aspettiamo che il decoder risolva tutto. Ma i residenti di San Silvestro continuano a beccarsi le onde, i citofoni a cantare e le macchinine telecomandate ad accendersi da sole.

Dal Parlamento ancora un ‘nulla di fatto’. E mentre le commissioni in Comune da mesi discutono a vuoto, il caso approda in Parlamento. Ne è scaturito l’ennesimo ‘scaricabarile’ che ha fatto infuriare gli esponenti nazionali delle opposizioni nostrane. “Sconcertanti le affermazioni del Governo, per bocca del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Saglia, che a distanza di molti anni anni continua un vergognoso balletto di responsabilità con la Regione Abruzzo sulla delocalizzazione degli impianti di radiodiffusione collocati, in una condizione di piena illegalità, sulla collina di San Silvestro”. Lo ha dichiarato il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv, che dopo due interrogazioni parlamentari, una del 17 giugno 2009 e l’altra del 31 marzo 2010, si è visto rispondere dal Governo un nulla di fatto.     “Il Governo, ha aggiunto Mascitelli, “in sostanza ha rinviato alla regione Abruzzo la scelta del sito, dichiarando di attendere la fattibilità di altre sedi come Bussi o Colonnella, ed  esprimendo non pochi dubbi sulla operatività della realizzazione di una piattaforma sul mare. Ed ha aggiunto, cosa ancora più sconcertante, che, per tutelare il diritto dei cittadini che pagano il canone a non vedere interrotto il servizio pubblico, non provvederanno a nessun smantellamento degli impianti senza l’individuazione di una sede alternativa”. Mascitelli parla di piena illegalità: “C’è una totale disattenzione della legge nazionale n. 36, inapplicata e ormai superata dalla risoluzione del Parlamento Europeo, che segnala l’urgenza di adottare seri provvedimenti cautelativi nei confronti delle esposizioni ai campi elettromagnetici, in termini di gran lunga più restrittivi di quelli attualmente in vigore. C’è la perdurante violazione della legge regionale n. 56 del 2000, che fa obbligo di atti autorizzativi che non ci sono mai stati, nonostante l’intervento anche del TAR Abruzzo.

“Il governo ha fornito una risposta tardiva e deludente, con la quale sostanzialmente continua ad ignorare il diritto alla salute dei cittadini coinvolti e ad alimentare il rimpallo di responsabilità tra Governo, Regione e Comuni sulla nuova localizzazione” ricalca il senatore del Partito Democratico Giovanni Legnini, “Il Governo ha confermato che il Piano Nazionale delle frequenze, deliberato dall’Autorità il 15 giugno 2010, continua a contemplare il sito di San Silvestro ignorando così l’Ordinanza della Regione e l’orientamento a realizzare il sito su una piattaforma offshore. Si tratta di una posizione inaccettabile, così come quella della Regione che continua ad ignorare una propria Ordinanza e non ad assumere iniziativa risolutiva da troppo tempo attesa”.

“Avevo chiesto al Governo”, ricorda Legnini, “di assumere una iniziativa decisa a fronte di comprovati gravissimi rischi alla salute dei cittadini di San Silvestro, nonché di conoscere quali iniziative intendeva assumere per garantire l’esecuzione dell’Ordinanza dell’allora Presidente Del Turco 24 giugno 2008 con la quale si disponeva la delocalizzazione di tutti gli impianti di Radio diffusione entro 180 giorni da San Silvestro ad altro sito. È chiaro ormai che sia il governo nazionale che la giunta regionale hanno abbandonato le richieste degli abitanti di San Silvestro: il Pd continuerà invece la sua battaglia per il diritto inalienabile dei cittadini alla salute ed alla serenità”.

“Non vogliamo rassegnarci. Nei prossimi giorni, per uscire dalle ambiguità delle tante promesse e del silenzio della classe politica, chiederemo a tutti i parlamentari abruzzesi di sottoscrivere una risoluzione comune urgente per aprire con il Governo e la Regione una vertenza operativa che possa mettere finalmente la parola fine a questa vergogna nazionale”, conclude Mascitelli.

Daniele Galli

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