Prende, ora, la parola Antonio Di Marco, consigliere provinciale Pd e vicepresidente della commissione Turismo, facendo una critica analisi dei disservizi che a suo parere avrebbero penalizzato il turismo pescarese 2010. “L’elenco è lungo, e si potrebbe iniziare parlando della sponsorizzazione del territorio. Non c’è stato un coordinamento fra costa ed entroterra e per i turisti che si trovavano a Pescara era quasi impossibile scoprire quali eventi, sagre, feste, ma anche quali borghi andare a visitare in provincia e nel resto della regione. Chi è arrivato in città via mare, si è trovato di fronte ad un ufficio informazioni turistiche praticamente inesistente. Al porto, infatti, non sono presenti né operatori, né punti internet, né brochure o depliant informativi sulle meraviglie d’Abruzzo. Anche alla stazione, nei silos, aperti solo in determinati orari e giorni, la situazione non era migliore”.
Dalla opaca sponsorizzazione del territorio, Di Marco passa, come agli eventi: “Il cartellone estivo della città dannunziana, piuttosto scarso, avrebbe dovuto essere veicolato in tutta la regione, ma anche questo non è avvenuto. Il cuore della movida pescarese, Pescara Vecchia, è stato totalmente abbandonato e il palco allestito in piazza Unione ha ospitato solo qualche spettacolo marginale. Lo Stadio del Mare, trasferito dall’amministrazione comunale in gran fretta alle spalle della Nave di Cascella, per la cifra di 300mila euro, non è stato affatto valorizzato. Non vi si è svolto alcun evento degno di nota e le poche manifestazioni che ci sono state sono state seguite solo da pochi fedelissimi. Per non parlare dei concerti. L’assessore Fiorilli, quando si insediò la Giunta Mascia, dichiarò che avrebbero riportato i grandi concerti a Pescara. Ma l’estate 2010 sarà ricordata, in realtà, come quella in cui i grandi artisti invitati in città hanno dovuto declinare l’invito, ognuno con una diversa giustificazione (alcuni esempi su tutti: Niccolò Fabi, Lucio Dalla e Emma Marrone)”. Un giro sul carrozzone del Festival Dannunziano non può risparmiarselo, e prosegue: “Il sindaco Mascia aveva dichiarato, durante la presentazione del Festival dannunziano, che il suo obiettivo era fare di Pescara una città di rango internazionale, lontana dalla mentalità della sagra di paese. E, quindi, di cosa ha parlato? Qual è stata la sua risposta alle sagre di paese, sette giorni di festival e più nulla per tutta l’estate? Non è stata neanche organizzata una notte bianca anche se l’assessore Fiorilli ha fatto sapere che l’anno prossimo Pescara avrà la sua ‘notte bianchissima’. Chi più dire cosa succederà fra un anno? Chi può dire se, fra un anno, saranno ancora loro a governare la città o se dovremo chieder conto a qualcun altro di questa ‘notte bianchissima’?”.
Osservazioni palesemente critiche, quelle di Di Marco, che conclude la sua nota rivangando vecchie promesse fatte da Albore Mascia: “mi chiedo che fine hanno fatto le dichiarazioni e le promesse di Mascia che, all’indomani dei Giochi del Mediterraneo, aveva parlato di una Pescara del futuro, più attrattiva e pronta a candidarsi come capitale adriatica. Sono l’accoglienza e la qualità di servizi e strutture a dare credibilità ad una località turistica e penso che, in materia, i nostri amministratori abbiano ancora molto da imparare”.
Daniele Galli