Pescara. Le quote rosa non si toccano. È l’allarme lanciato dal gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Pescara, in risposta alla proposta del sindaco Luigi Albore Mascia di eliminarle dalla giunta comunale. La decisione andrebbe, infatti, a modificare lo statuto comunale approvato dal centrosinistra, in cui si prevede proprio la presenza di almeno tre donne in giunta per garantire la presenza e la partecipazione delle donne nel governo della città.
La proposta del sindaco avrebbe destato molta contrarietà, non solo tra le donne di centrosinistra e di centrodestra, ma anche tra tutti coloro che la ritengono una conquista importante da un punto di vista sociale. “Non è possibile sacrificare un principio così importante” tuona, infatti, il gruppo consiliare. “E’ una proposta pensata per un gioco di poltrone da distribuire nel tentativo di ricomporre una maggioranza politica e programmatica che forse non vi è mai stata. Il tentativo è di sacrificare una donna in giunta per inserire un uomo che potrebbe rappresentare la garanzia per l’approvazione del bilancio”.
Il gruppo consiliare del Pd ribadisce, pertanto, la sua contrarietà a questa operazione, assieme a tutti i consiglieri che vogliono difendere il prestigio e la credibilità del Comune di Pescara.
Italia dei Valori. Anche l’IdV esprime il suo disaccordo con la proposta del sindaco di Pescara. Più in particolare, sarebbero due le motivazioni con cui il gruppo si oppone alla modifica dello statuto comunale. “Innanzitutto” fanno, infatti, sapere, “non si possono usare le donne della giunta come una volgare merce di scambio. Inoltre, con la nomina di assessori non si può premiare in base all’agilità di muoversi all’interno di un sistema di potere, ignorando il merito. E’ una situazione inaccettabile”.
A lamentarsi è soprattutto Antonella Allegrino, capogruppo IdV alla Provincia di Pescara ed unica donna presente in Consiglio provinciale. “Non c’è molto da stupirsi” spiega, infatti, il consigliere. “Evidentemente Mascia sta seguendo la strada già tracciata dal presidente della Provincia, Guerino Testa, che in piena campagna elettorale aveva assicurato la presenza delle donne nella sua giunta e, subito dopo la sua elezione, le ha completamente dimenticate”.
Secondo l’Allegrino, lo strumento delle quote rosa, si sarebbe reso finora necessario proprio per far fronte ad “atteggiamenti di arroganza e di retroguardia degli uomini al potere”.
Intanto, il consigliere promette di muoversi per la modifica dello statuto della Provincia di Pescara perché si introducano le quote rosa anche in Provincia. “Nel frattempo” conclude, “invito il sindaco Mascia ad un ripensamento sull’eventuale abolizione delle quote rosa, ma soprattutto lo invito a pensare al futuro della Città valorizzando le donne che quotidianamente contribuiscono alla sua crescita”.
La replica del Presidente Commissione Pari Opportunità Daniela Arcieri Mastromattei su caso quote rosa. “L’amministrazione comunale di Pescara non ha mai ventilato l’ipotesi di abolire le quote rosa dalla giunta municipale: non lo ha fatto la giunta, né il sindaco Albore Mascia che non ha mai espresso tale volontà. E’ ovvio che il dibattito innescato da semplici indiscrezioni di corridoio ha suscitato il mio disappunto e per domani alle 9 ho già convocato una seduta straordinaria della Commissione consiliare Pari Opportunità per redigere un documento congiunto. Purtroppo, per ora, pur non condividendo quella sorta di ‘riserva indiana’ creata per garantire la presenza delle donne nell’esecutivo, ritengo che la stessa sia ancora una forma di tutoraggio necessario per tutelare le stesse donne”. Lo ha annunciato il Presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità Daniela Arcieri Mastromattei intervenendo sul caso relativo alle quote rosa nella giunta Albore Mascia.
“Domani – ha spiegato la Arcieri – la Commissione Consiliare Pari Opportunità si riunirà per predisporre un documento congiunto e condiviso che esprima la necessità di mantenere, nello Statuto, quella norma che pure ha garantito alle donne di vedersi riconosciuto il giusto spazio in seno all’esecutivo. Una norma che in effetti oggi suona un po’ come una sorta di ‘riserva indiana’, ma che pure rappresenta una forma di tutoraggio ancora fondamentale per assicurare quella presenza femminile nella giunta, per assicurare il rispetto delle ‘pari opportunità’. Ma è bene precisare che tale ipotesi non è mai stata espressa dal sindaco Albore Mascia, ed è piuttosto nata da semplici considerazioni di corridoio, in una sorta di ‘toto-assessori’ alimentato dalle stesse forze politiche d’opposizione del centro-sinistra che, nel vano tentativo di suscitare polemiche e rancori, continuano a lanciare ipotesi al vento, sperando di aprire dibattiti inesistenti in seno alla maggioranza di centro-destra la quale, piuttosto, crede nella tutela delle pari opportunità, tanto da aver subito ripristinato anche la relativa Commissione, dopo un gap durato oltre un anno e mezzo per l’indifferenza del passato governo di centro-sinistra”.