Pescara. Non passerà lungo la riviera sud, né attraverserà la città il nuovo cavo da 500 Kilowatt che arriverà a Pescara direttamente dal Montenegro, frutto di quell’accordo internazionale stipulato con il Governo italiano per l’acquisizione di energia elettrica con fondi industriali.
Il cavo, di 18 centimetri di diametro, verrà infatti dirottato lungo la sponda del fiume e dovrà transitare a una profondità di 5 metri, per non arrecare alcuna forma di disagio alla città. Non solo: come congruo risarcimento per le opere che comunque Pescara dovrà subire, l’amministrazione comunale ha posto due condizioni alla società responsabile del cantiere Terna, ossia l’esecuzione di un imponente dragaggio del fiume, con l’escavazione di fanghi per almeno 1 milione di euro, e la realizzazione della pista ciclopedonale sul lungofiume, embrione del futuro Parco fluviale. “Domani porteremo tali istanze al Tavolo della Conferenza dei Servizi fissata a Roma presso il Ministero delle Attività Produttive, istanze sulle quali però abbiamo già ottenuto preliminarmente il parere favorevole della stessa Terna, con l’obiettivo di realizzare un’opera strategica per il paese ma tutelando il nostro territorio”. Lo hanno detto l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, il capogruppo del Pdl in Comune Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi nel corso della conferenza stampa odierna convocata per illustrare il progetto in vista del vertice di domani.
“Nei giorni scorsi – ha ricordato il capogruppo Sospiri, consigliere regionale – la società Terna ha inviato agli Enti interessati le progettazioni relative alla realizzazione della nuova linea elettrica che dalla stazione di Tivat, nella municipalità di Kotor in Montenegro, attraversando Pescara dovrà arrivare sino alla nuova stazione di Cepagatti. Viste le carte, il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo si sono subito attivati per la risoluzione dei problemi e delle perplessità emerse nell’opera, a partire dal percorso individuato per il passaggio del cavo, ossia il sedime della riviera sud per poi entrare in via Braga, via Scarfoglio, via Silone, via della Bonifica, via Tirino, via Salara Vecchia, via Tiburtina, per proseguire su San Giovanni Teatino, Spoltore e Cepagatti, transitando a una profondità di appena 1 metro e mezzo, con il rischio di creare futuri problemi nella manutenzione dei sottoservizi della città. A quel punto i nostri Uffici tecnici, coordinati dall’assessore Antonelli e dal Presidente Foschi, si sono messi a lavorare per elaborare un percorso alternativo, meno impattante e più sicuro per la città. Abbiamo mandato in onda la politica e abbiamo trasformato quella che appariva una problematica in una risorsa, già ratificata nel corso della pre-conferenza dei servizi svoltasi a L’Aquila lo scorso 10 marzo, raggiungendo una posizione unica che Comune di Pescara e Regione presenteranno domani nella Conferenza dei Servizi convocata con il Ministro Scajola. Innanzitutto – hanno proseguito il capogruppo Sospiri e l’assessore Antonelli mostrando le planimetrie – abbiamo modificato il percorso del cavo che correrà direttamente lungo le sponde del fiume a una profondità di almeno 5 metri, una posizione che non creerà problemi alle nostre sottostrutture, soprattutto garantendo il rispetto dei criteri di salvaguardia della salubrità pubblica in merito all’eventuale interferenza con i campi elettromagnetici. Non solo: lo spostamento del percorso escluderebbe automaticamente il Comune di Spoltore dal transito del cavo e soprattutto ridurrebbe i costi degli espropri previsti. La proposta, già sottoposta informalmente alla società Terna, ha ricevuto un primo parere positivo. Ma non basta: come congruo risarcimento per i disagi che comunque la città dovrà subire per gli scavi, abbiamo chiesto che Terna realizzi a proprie spese l’infrastruttura ciclopedonale sulla sponda del Pescara, prima parte dell’intervento di riqualificazione dell’intero Parco fluviale; inoltre sarà Terna a dover eseguire un nuovo ingente dragaggio dell’alveo del fiume e del porto canale”. Più complicata la situazione sul territorio di Cepagatti, “dove comunque la rete dell’elettrodotto dovrà uscire in superficie, sui tralicci, per passare da corrente continua ad alternata, con la realizzazione di due nuove centrali elettriche – ha aggiunto il capogruppo Sospiri -. Anche in questo caso però abbiamo individuato le opere di ristoro, innanzitutto lo spostamento del tracciato lungo il fosso presente sul territorio, quindi la delocalizzazione dell’attività artigianale, oggi esistente sull’area destinata a ospitare le centrali, in un altro sito che verrà individuato con il Comune di Cepagatti, per garantire la messa in sicurezza dell’ambiente circostante a salvaguardia della tutela ambientale e della salute pubblica. Nell’attuale area artigianale verrà consentito solo l’uso di magazzini. Infine il Comune di Cepagatti ha chiesto la realizzazione di altre infrastrutture, ossia una nuova scuola”. Intanto la giunta comunale di Pescara “ha approvato la delibera del progetto Terna subordinando la propria adesione all’accoglimento di quelle istanze che hanno già riscontrato il parere preliminare favorevole della stessa società – hanno proseguito il capogruppo Sospiri, l’assessore Antonelli e il Presidente Foschi – e che domani verranno ribadite nel corso della conferenza dei servizi convocata a Roma, alla presenza di ben 80 Enti partecipanti, tra cui i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dei Lavori Pubblici, della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, della Difesa e dello Sviluppo Economico e delle Attività culturali, oltre che le Province di Chieti e Pescara, la Direzione Marittima, i Comuni di Pescara, San Giovanni Teatino, Spoltore e Cepagatti, Italgas, Enelgas e, ovviamente, Regione Abruzzo”.