Montesilvano. Il Movimento 5 Stelle ha presentato oggi un esposto in Procura, a Pescara, su una vicenda relativa all’utilizzo di fondi pubblici da parte del Considan, il consorzio intercomunale per la gestione delle acque nere in liquidazione dal 2008, vicenda che ha la sua origine in Salvatore Buzzi, assurto agli onori della cronaca nazionale per “Mafia Capitale”. A spiegare come sarebbero andate le cose e a chiedere chiarimenti “alla politica” sono stati oggi, nel corso di una conferenza stampa, il deputato del M5S Andrea Colletti e Manuel Anelli, consigliere comunale pentastellato a Montesilvano.
A ricostruire la vicenda, sulla base delle testimoniane di un cittadino, è stato Andrea Colletti: “Il consorzio Formula Ambiente, rappresentato da Salvatore Buzzi, nel 2005 compra la società Neturba, che possiede il 49 per cento della società Linda (che si occupa del servizio di igiene urbana) per 800 mila euro e dopo due anni il Considan si dimostra interessato all’acquisto di queste quote e quindi acquisisce le quote della Linda (il 49 per cento) in mano a Buzzi alla cifra pagata da lui, cioè 800 mila euro, senza che risulti una perizia sul valore delle stesse e nonostante il Considan (che raggruppa i comuni di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi) si occupi solo del ciclo delle acque e non di rifiuti. Solo due anni dopo”, ha proseguito il deputato, “una perizia del Tribunale stabilisce che quel 49 per cento delle quote varrebbe 133 mila euro, cioè un quinto di quanto sono state pagate”.
Lo stupore del Movimento 5 Stelle sull’operato del Considan nasce dal fatto che “nessuno ha posto domande, all’epoca, sul prezzo di acquisto e il cda del Considan ha solo dato mandato all’unanimità al presidente, Nino D’Annunzio, noto esponente della politica montesilvanese (in forza al centrosinistra, Ndr.), di procedere all’acquisto. Nel mandato di acquisto pero’ non era indicata alcuna cifra”.
“Eppure”, ha detto sempre Colletti, “si trattava di soldi pubblici e “700 mila euro fanno comodo a qualsiasi Comune”. Il pentastellato, poi, segnala anche un altro aspetto: “In questi anni c’è stato il silenzio di tutti i Comuni e del commissario liquidatore del Considan che, avendo la perizia, avrebbe potuto fare un esposto in Procura o alla Corte dei conti. Noi”, ha concluso il deputato,” non possiamo dire se sono stati commessi reati o se c’e’ stato un danno erariale ma vorremmo avere una risposta sia dal punto di vista politico che gestionale, dal commissario liquidatore”.
“Ci chiediamo”, ha detto invece Manuel Anelli, “come il Considan, e quindi il Comune di Montesilvano, abbia potuto spendere 800 mila euro. Se oggi le Amministrazioni, anche quella di Montesilvano, non sono in grado di fare delle politiche di esenzione e’ anche per via dello sperpero di denaro pubblico. Se dovesse esserci qualche ombra poco chiara, sara’ l’autorita’ giudiziaria ad occuparsi delle indagini”, ha proseguito. Il consigliere comunale vorrebbe anche sapere “cosa ha prodotto il commissario liquidatore, al costo di 3.000 euro al mese, in tutti questi anni” e per ascoltarla e’ stata gia’ convocata in Comune, ma non ha potuto partecipare alle riunioni. In relazione alla vicenda partita da Buzzi, “assolutamente poco chiara”, Anelli si chiede se “i partiti politici hanno vigiliato sui membri del Cda” e si augura di “avere risposte da dare ai cittadini di Montesilvano”.