Chieti. “Per Chieti non ci sono soldi e spazi per acquistare una PET a servizio dei malati! Questa la sintesi della spicciola e banale risposta data dal consigliere regionale teatino, alle difficoltà e ai problemi dei pazienti oncologici, e non, che si vedranno costretti a migrare fuori regione per avere diagnosi certe e molto spesso salva-vita, per di più in piena recrudescenza da contagi Covid”. – Così la consigliera comunale Di Roberto (PD).
“Sono settimane, anzi mesi, e tanti, che a più riprese e per diversi motivi ci si trova a denunciare, e sollecitare risposte (sia a livello cittadino con interventi in Assise comunale, quanto in seno al Consiglio Regionale) e soprattutto soluzioni adeguate sulla preoccupante realtà della sanità teatina dove, in un policlinico progressivamente depotenziato, sta venendo meno la possibilità di accedere a servizi diagnostici, ambulatoriali, di cura non solo specialistica ma anche primaria. Ci troviamo nuovamente a riscontrare, ieri anche a mezzo stampa, l’accorato appello dei tanti pazienti che non riescono a fare una Pet da settimane, e che anzi vengono indirizzati in Molise, e con una semplificazione che rasenta il grottesco, il consigliere regionale Febbo pretende rassicurare tutti affermando che “la direzione Asl ha inserito l’acquisto dell’apparecchio nel piano strategico (…) nell’ambito dei nuovi interventi strutturali” previsti per l’ospedale di Chieti. Fa riferimento agli annunci di previsione di abbattimento e rifacimento dei corpi C ed F il consigliere Febbo, strenuo paladino del nosocomio teatino! Tanto basta, dunque, a desumere che fintanto che questi adeguamenti logistici non verranno non solo iniziati, ma finiti, a Chieti non si potrà più fare la Pet, visto che allo stato dei fatti la proroga per il noleggio almeno di quella mobile non sembra aver avuto luogo, a fronte di un appalto scaduto il 31 gennaio. (Chiosa Di Roberto)
“Ci si chiede, allora, – continua la consigliera del Pd – fino a quando i teatini e la provincia di Chieti vedranno compressi i propri diritti alla salute e alla cura? Oppure si vuole dire che in piena fase di recrudescenza pandemica, con una vaccinazione di massa ancora da cominciare, con una rete ospedaliera regionale ancora inesistente, con risorse economiche da destinarsi in via privilegiata alle necessità Covid, il S.S. Annunziata godrà di interventi strutturali e logistici che gli restituiranno funzione e dignità di ospedale di capoluogo e di policlinico universitario? Con quale crono-programma? Con quali prospettive soprattutto? Nel mentre di questi interventi promessi, cosa ne sarà dei vari reparti di eccellenza che subiranno sicuramente le conseguenze di disagio che ne deriveranno? Ma ancora peggio: si è davvero così certi che queste siano le soluzioni a garanzia di futuro delle prestazioni sanitarie per l’ospedale di Chieti?” – chiede la consigliera comunale –
– Specifica Di Roberto che – “Dovrebbe rispondere a queste domande il consigliere Febbo che ha basato intere campagne elettorali, comunali e regionali, sulla presunta difesa del nostro nosocomio. Ma dovrebbe farlo tenuto conto delle inoppugnabili e certificate perizie tecniche che testimoniano che anche con il rifacimento dei corpi danneggiati questi “non potranno mai raggiungere livelli di sicurezza congruenti per una struttura ospedaliera”. Febbo dovrebbe spiegare, – continua la consigliera PD – come faranno la Giunta Marsilio e la Asl2 a garantire a Chieti e ai suoi cittadini e residenti un efficiente, funzionale, moderno ma soprattutto sicuro ospedale che superi la soglia di criticità antisismica con una perizia che fondatamente ricorda che non basta intervenire sui corpi C ed F perché gli adeguamenti “devono obbligatoriamente riguardare tutti gli elementi strutturali nel loro insieme e soprattutto tener conto della risposta globale degli edifici ad un evento sismico”.
“Ad elezioni vinte, adesso che è da anni parte di forza di governo regionale, l’ex Assessore dovrebbe smettere i panni della propaganda propinata ai fini del proprio consenso personale” – suggerisce la consigliera Di Roberto che specifica – “Lo spauracchio del Project Financing, (progetto voluto e avviato dal Presidente forzista Chiodi, quello sì che prevedeva negozi e commercio all’interno dell’ospedale, e non già quello modificato e finanziato dalla successiva Giunta di centrosinistra) che non era altro che un nuovo ospedale per Chieti, millantato però come rovina della sanità teatina, adesso non funziona più! – e aggiunge – “Visto che si fa vanto di averne decretato la fine, spieghi adesso Febbo con quali risorse economiche, con quali interventi globali e risolutivi, con quali progetti concreti, in quali tempi Chieti avrà un ospedale che doveva essere DEA condiviso di II livello, quindi punto di riferimento per l’intero capoluogo, per l’area metropolitana, nonché attrattore del fuori regione, o ancora fiore all’occhiello dell’intera Regione. Il resto sicuramente verrà spiegato nelle prossime aule giudiziarie allorché con molta probabilità la sanità teatina sarà gravata dalle penali da riconoscersi alla Nocivelli-Maltauro”.
“Personalmente sono preoccupata e sconfortata”. – Conclude Di Roberto – “Lo sono non solo come rappresentante istituzionale della mia città, per i nostri concittadini in generale, e per i più fragili in particolare. Lo sono come persona che, come tante purtroppo, sa cosa vuol dire per un paziente oncologico prenotare e fare una Pet improcrastinabile dovendo sopportare non solo la fatica e sofferenza fisica, ma anche l’onere economico di quei viaggi della speranza che diventano la vergogna di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti. Mi auguro che l’attuale pandemia insegni almeno questo: a non strumentalizzare più la salute pubblica per rimetterne al centro, invece, il Diritto inalienabile da garantire e tutelare sempre e in ogni dove, e non a correnti alterne”.