Chieti. “Continuano gli scippi da parte di D’Alfonso nei confronti di Chieti. L’ex OND (Organizzazione Nazionale del Dopolavoro), ossia il Palazzo ex Enal, non deve essere assolutamente venduto e deve rimanere a totale disposizione sia dell’Università, che ne gestisce una parte, sia della Città poiché da sempre è luogo di incontro della cultura teatina e della ricerca scientifica universitaria e, soprattutto, parte inscindibile di quel patrimonio cittadino che insieme alla Civitella e altri immobili di valore, costituisce un unico percorso museale”.
E’ la proposta del Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che prosegue: “La messa in vendita di questo immobile mortificherebbe la storia, la cultura, le tradizioni e la scienza che per anni hanno dato lustro a Chieti e al suo Ateneo. La vendita del palazzo ex OND lascerebbe senza sede uno dei Musei universitari più importanti d’Italia”.
“Ricordo – spiega Febbo – come l’Ateneo “G. D’Annunzio” dal 1994 gestisce uno spazio espositivo universitario, trasferito nel 2005 all’interno del Palazzo ex – Enal, dedicato alla conoscenza e alla divulgazione delle Scienze Naturali e della Storia della Scienza, con particolare vocazione verso gli aspetti biologici e medici che emergono dalla ricerca archeologica, medica, antropologica e paleontologica. Un’intensa offerta didattica rivolta in particolare agli studenti e fruibile tutto l’anno che ha registrato nel 2015 addirittura ben 13.000 presenze. Oltre a essere sede del Museo universitario il palazzo ex OND ospita una biblioteca specializzata e dei laboratori scientifici per la ricerca e la sperimentazione su nuove metodiche di conservazione e restauro del patrimonio naturalistico, e per lo sviluppo di tecnologie innovative nel campo dell’Antropologia e della Museografia. I pezzi esposti nel Museo e l’affiliazione alle grandi Associazioni nazionali (ANMS) ed internazionali (ICOM dell’UNESCO), assicurano l’adeguatezza degli standard di qualità della struttura. Sarà mia premura scongiurare questo ulteriore scippo da parte della Regione Abruzzo ai danni di Chieti e della sua Università poiché oltre ad arrecherebbe un danno alla città, metterebbe in seria difficoltà l’Ateneo che dovrebbe trovare una nuova collocazione. Inoltre, il museo universitario è inserito all’interno di un percorso di cui fanno parte gli altri musei cittadini che non può essere certamente frazionato.
“In questi anni – precisa Febbo – Chieti è stata mortifica più volte dal governo regionale a guida centrosinistra: uffici provinciali Caccia e Ambiente trasferiti a Pescara, chiusura della storica sede di Via Asinio Herio dell’ex-Arpa (oggi TUA) traslocati a Pescara, scarsa attenzione e poche risorse per il Teatro Marrucino che rischia d icancellare parte della programmazione per il Bicentenario, promesse ancora non realizzate per il completamento della Biblioteca Provinciale De Meis, lavori ancora bloccati per la riapertura del Palazzo dello Studente (conosciuto come le mattonelle rosse), senza sapere quando sia possibile riavere a disposizione l’unica Biblioteca presente nel centro storico oltre allo smantellamento del Ciapi. Nei prossimi giorni avvierò una serie di azioni per sbloccare le risorse ordinarie e straordinarie a favore del Teatro Marrucino e fermare queste vendite, del tutto discutibili, da parte del Senatore Presidente D’Alfonso”.