Pescara. E’ scattata la protesta dei residenti di via delle Fornaci, affiancati dalle associazioni Italia Nostra, Conalpa e Archeoclub, per dire no all’abbattimento di due alberi secolari deciso dal Comune per consentire l’allargamento della carreggiata.
Questa mattina in Comune sono state consegnate le firme raccolte finora, 560. “Siamo venuti a portare le firme al vicesindaco Blasioli perché siamo contrari all’abbattimento – spiega Alberto Colazilli, Conalpa Onlus – di due alberi importanti, gli ultimi lembi del paesaggio agreste pescarese, parliamo di roverelle stupende, simboli dell’Abruzzo e della nostra città, è assurdo abbattere delle querce, anche sanissime, per poter allargare venti metri di strada”.
Intanto, nel quartiere al confine con Montesilvano, attorno agli alberi altri residenti si sono organizzati con picchetti e con l’affissione di cartelli contro il taglio. “Con questa raccolta firme vogliamo far sapere che ci sono professionisti e associazioni competenti che vogliono collaborare con il Comune. Abbiamo saputo che probabilmente una quercia verrà salvata, ma è un compromesso a nostro avviso non giusto perché gli alberi monumentali e simboli di Pescara sono due ed entrambi devono essere salvati””, conclude Colazzilli.
“E’ stato un intervento – precisa il vice sindaco Antonio Blasiolo – previsto in un progetto di collegamento di via Caravaggio a via dell’Emigrante, approvato dalla Giunta comunale e finanziato con fondi FSC e regionali, per cui si è già svolta la gara d’appalto e per la quale è stato sottoscritto un contratto d’appalto con la società aggiudicataria. Eventuali varianti al contratto possono essere apportate solo nei casi previsti dalla norma sui LL.PP. (art. 106 del D.Lgs 50 del 2016). Negli altri casi, tra cui rientrano le valutazioni politiche, l’Amministrazione può disporre tuttavia la modifica del progetto a condizione che si proceda alla risoluzione contrattuale pagando i danni all’impresa aggiudicataria dell’appalto. Già in passato abbiamo approfondito queste tematiche proprio per la duna della riviera sud. Ora risolvere il contratto, oltre che andare contro le esigenze di sicurezza di una strada a doppio senso e senza marciapiedi, in cui passano le ambulanze, ragioni per le quali abbiamo pensato a questo progetto, comporterebbero delle penali che il Comune dovrebbe reperire nel proprio bilancio e di cui sarebbe chiamato a risponderne dalla Corte dei Conti”.
“Inoltre – aggiunge Blasioli – essendo l’opera finanziata con fondi Regionali, eventuali spese ulteriori del Comune che derivino da proprie decisioni non saranno riconosciute dall’ente finanziatore e dovranno essere reperite nel proprio bilancio. In aggiunta si potrebbe rischiare di perdere il finanziamento regionale in quanto la procedura dovrebbe ricominciare dall’approvazione del Progetto da parte della giunta comunale. e ripetere la gara d’appalto con un grave ritardo sul cronoprogramma di attuazione comunicato alla stessa Regione”.