Ortona. “L’annuncio della Yokohama di voler chiudere l’insediamento di Ortona, unico punto produttivo in Europa della società giapponese, è un segnale tanto forte che non può essere sottovalutato né tantomeno ignorato dal Consiglio Comunale”: Angelo Di Nardo, capogruppo al Consiglio comunale di Ortona per Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e Bene comune per Ortona, è tra i consiglieri di minoranza che hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e urgente per discutere della situazione occupazionale del territorio, con particolare riferimento alla comunicazione della società giapponese che, in un momento sociale particolarmente difficile, ha deciso di bloccare la produzione dello stabilimento abruzzese dall’oggi al domani.
“Non dovremmo essere noi a dire all’amministrazione comunale che esiste una necessità impellente di agire per sostenere la vertenza degli oltre ottanta dipendenti della Yokohama – sottolinea Angelo Di Nardo – lo facciamo, con grande spirito di collaborazione, perché di fronte ai temi dell’economia del lavoro e dell’occupazione non dovrebbero esserci divisioni. Siamo di fronte alla decisione presa da un’azienda che è strategicamente importante per la nostra area, sia per quanto riguarda la produzione diretta che per quanto riguarda l’indotto. Un’azienda che può vantare dipendenti particolarmente qualificati, che corrono il rischio di trovarsi, in un solo momento, senza lavoro. L’amministrazione comunale deve impegnarsi, e con essa la Regione Abruzzo e tutte le forze politiche ed economiche del territorio, innanzitutto per verificare quali sono gli elementi alla base della scelta dell’azienda giapponese. Di conseguenza andrà attivato un confronto per valutare la possibilità di soluzioni alternative, legate anche alla possibilità di riconversione e di cessione dello stabilimento”.
“Questa deve essere però – conclude Angelo Di Nardo – anche l’occasione utile per effettuare una mappatura delle condizioni delle imprese sul territorio comunale, per capire in che modo, anche attraverso interventi infrastrutturale e di sostegno che potrebbero essere di competenza del Comune, si possa agire per consolidare la presenza di realtà economiche di rilievo. E il luogo per un confronto strategico, anche in questo caso, non può che essere il Consiglio comunale”.