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Guardiagrele il bene in comune: ‘L’amministrazione dice il falso sulle ragioni dello stop’

Guardiagrele. “Mentre ferve l’attività informativa dell’amministrazione scolastica dopo la nostra denuncia dello stop ai lavori, va in scena, ancora una volta, il tentativo di incendiare carte e documenti”.

Esordisce così il gruppo “Guardiagrele il bene in comune” di fronte alla notizia di un incontro con le scuole della città chiesto per avere notizie circa gli sviluppi sulla partita delle scuole sicure a Guardiagrele.

“Abbiamo appreso che negli scorsi il sindaco Di Prinzio e l’assessore Bianco hanno incontrato Dirigenti e rappresentanti delle famiglie per spiegare a che punto siamo, ma ci sembra di aver capito che le informazioni siano quanto meno parziali.

Chiariamo subito un fatto – precisa la capogruppo Marilena Primavera – Non risponde al vero che ci sia stato un aumento dei costi della demolizione della vecchia scuola o che vi siano stati errori di carattere tecnico come si va dicendo in questi incontri e come alcuni mesi fa lo stesso sindaco.

Di Prinzio – prosegue – a fine novembre disse in consiglio che i costi di demolizione erano lievitati di oltre il 50% e su questo si continuano a fondare comunicati e posizioni politiche, anche del gruppo di Gianna Di Crescenzo.

“Le cose non stanno così – spiega il consigliere Simone dal Pozzo, ex sindaco – Basta leggere la relazione del direttore dei lavori, attesa da tempo e depositata lo scorso 31 marzo, per capire che i costi aggiuntivi ci sono stati, ma sono relativi a spese per l’emergenza covid, alla sicurezza della scuola per l’organizzazione del cantiere e per gli ingressi separati e, infine, per alcune lavorazioni che la nostra amministrazione aveva stabilito di effettuare direttamente e che, poi, è stato necessario rimettere all’impresa, anche per la denuncia che in agosto Di Prinzio, Bianco e Console avevano fatto per cercare di bloccare tutto.

Tra l’altro, non sarebbe male precisare che, al di là dei costi per l’emergenza Covid per i quali si è chiesto di usare le economie di gara, tutti gli altri sono coperti dai fondi assegnati che sonosemplicemente da rimodulare: insomma, i soldi ci sono!

Mi rendo conto dell’allergia ai documenti che si manifesta in ogni occasione – aggiunge l’ex sindaco – ma credo sia francamente intollerabile dare informazioni non coerenti con la realtà, soprattutto quando i destinatari non hanno gli strumenti per verificarle. Togliamo noi dal disturbo Di Prinzio e provvederemo noi ad inviare il tutto alle Dirigenti e ai rappresentanti dei genitori in modo che possano avere un dossier completo e farsi una idea.

Non sarebbe male, in realtà, fare il punto tutti insieme con i tecnici, i rappresentanti della scuola e delle forze presenti in consiglio vista l’importanza del tema: noi siamo immediatamente disponibili a questo confronto”.

La discussione di queste settimane riguarda anche il futuro della realizzazione della nuova primaria dei Cappuccini per la quale l’amministrazione Dal Pozzo aveva ottenuto i finanziamenti e affidato i lavori, ormai fermi da sette mesi.

“Non è difficile – sottolinea la consigliera Ambra Dell’Arciprete, ex assessore all’istruzione – comprendere che questo stop non ha alcun senso. Andando avanti i lavori, a settembre i bambini della primaria dei cappuccini avrebbero potuto entrare in un nuovo edificio moderno e soprattutto sicuro. E invece – aggiunge – si fanno riunioni per presentare ancora l’idea di campus, divenuta, ormai, un miraggio e, forse, per certi versi, una presa in giro. Ci risulta che si stia parlando di strutture prefabbricate e che sia stato presentato uno studio da un tecnico, ma agli atti del comune – stando ai nostri accessi – non c’è neanche l’incarico. Ci risultano anche rassicurazioni sul cambio di progetto, ma la verità è che né il Ministero né la Regione hanno risposto alla domanda, formulata dal comune ormai a fine novembre, di spostare i fondi disponibili sulla soluzione del campus.

E’ un fatto molto grave portare all’attenzione della scuola qualcosa che neanche i consiglieri possono verificare e conoscere semplicemente perché non c’è nulla agli atti.

Inutile stare a chiedere e a fare domande quando tutto si può verificare. Piuttosto – aggiunge la capogruppo – la politica cittadina di ogni parte dovrebbe chiarire la sua posizione e dovrebbe farlo anche chi oggi forse si rende conto del fatto che è semplicemente assurdo avere un cantiere fermo quando i soldi ci sono e quando, approfittando delle lezioni a distanza, nessun problema e nessuna interferenza ci sarebbero stati

L’inutile passare del tempo – conclude – è, forse, la più grave delleresponsabilità”.