Chieti. A distanza di tanti, troppi anni dalla sua approvazione, si rende urgente e necessario rivedere il Piano Regolatore Generale Comunale ed è questo uno degli impegni della lista “Chieti per Chieti” in appoggio alla candidatura a sindaco di Diego Ferrara. Parafrasando Renzo Piano, possiamo dire che diventa prioritario “Rammendare la città”. Perchè è a pezzi. E, soprattutto, perchè il quadro di riferimento è completamente mutato sotto il profilo delle condizioni economiche, sociali, ambientali e normative. Chieti oggi ha bisogno di una nuova visione improntata allo sviluppo sostenibile del territorio, in contrapposizione all’aggressione degli ambienti naturali e semi-naturali ed alla raggiunta saturazione di quelli costruiti.
«Come gruppo “Chieti per Chieti” abbiamo elaborato un’idea di città», le parole del capogruppo Luigi Febo, «che Diego Ferrara ha fatto sua e questa nostra idea prevede una nuova pianificazione territoriale per rigenerare Chieti. L’attuale pianificazione risale agli anni settanta, tranne la parentesi del piano di servizi che però interviene solo in alcune zone. Oggi c’è necessità, come già c’era 10 anni fa, di una riprogrammazione vera della città, di come Chieti si vuole porre nei confronti delle città limitrofe e di come al suo interno può recuperare spazi urbani. Non sono più concepibili interventi-spot sulla città. L’esempio classico è piazza Carafa». Chieti oltre Chieti: non è uno slogan ma un concetto di una nuova visione del capoluogo di Provincia. «L’obiettivo finale è quello di una città che guarda al suo interno ma che non si chiuda in se stessa, ma che invece guardi al suo esterno per diventare attrattiva per i nostri concittadini ma anche per le città limitrofe. Bisogna fare questa pianificazione per dare strumenti idonei, norme del 2020 e non di 40 anni fa. La nostra proposta è semplice e chiara: una pianificazione in tempi brevi e certi che rimetta insieme tutta la città e la faccia dialogare, per renderla vivibile. Il benessere e la qualità della vita sono fondamentali per attrarre i cittadini e farli restare a Chieti: non è un caso che negli ultimi 10 anni abbiamo perso circa 8.000 unità».
La sfida è quella di dotarsi del nuovo strumento di pianificazione in tempi certi e in una visione aperta ai prossimi decenni. Uno strumento che sarà partecipativo: coinvolgerà Uffici Tecnici, Enti Locali, Università, associazioni professionali, terzo settore e cittadini. Questo strumento adotterà e farà suoi tutti i passaggi previsti dalla Carta della Partecipazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Il nuovo Piano Regolatore dovrà esprimere una prospettiva per il futuro della città, promuovendo la qualità urbana, tutelando l’ambiente in ogni suo aspetto, distribuendo equamente i servizi sul territorio, dando nuovo impulso al lavoro ed all’insediamento produttivo e commerciale, valorizzando la presenza dell’Università e preparando una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in atto. Il nuovo Piano avrà il dovere di siglare un nuovo patto tra ambiente, società e impresa sull’uso di una risorsa scarsa come il suolo e generare benefici per l’intera
comunità.
Massimiliano La Rovere, candidato della lista, aggiunge: «L’obiettivo del nostro Piano Regolatore è fissato per il 2050. Non è una nostra scelta, ma della Commissione Europea. Il 2050 è l’anno in cui la stessa prevede il consumo netto di suolo pari a zero. La strategia europea verte su tre punti: evitare la conversione di spazi aperti e terreni agricoli ora non edificati; riciclare, dando nuovi usi a aree ora in abbandono o sottoutilizzate; compensare. Il nuovo Piano Regolatore dovrà quindi guidare la città verso la transizione ecologica di questo grande obiettivo».
Il progetto di “Chieti per Chieti” trova la piena e convinta adesione del candidato sindaco Diego Ferrara: «Nei primi 100 giorni del mio mandato avvierò l’iter per il nuovo Piano Regolatore della città di Chieti. La sfida è quella di dotarsi di uno strumento di pianificazione in tempi certi e che possa guidare dello sviluppo sostenibile della città nei prossimi decenni»
I temi principali:
Ambiente come risorsa
La divisione tra parte alta e bassa della città è sempre stata vissuta come svantaggio. Il nuovo PRG dovrà ribaltare questa percezione, muovendosi dalla lettura del sistema collinare e del sistema planiziale, la cui unione rappresenta un vantaggio competitivo all’interno dell’area metropolitana: una centralità collinare lenta e di qualità deve integrarsi con quella di pianura dinamica e di passaggio, generando benefici reciproci. L’azione comune per entrambe dovrà essere recuperare il rapporto con il loro ambiente: la parte alta ha il compito di arrestare l’aggressione all’ambiente collinare, ricco e diversificato, valorizzandone la prossimità; alla parte bassa spetta il superamento delle infrastrutture presenti tornando a dialogare con la valle con il fiume.
Benessere e qualità della vita
Non si tratta solo di un tema, ma del vero obiettivo di un PRG. Il benessere deve essere garantito a tutte le categorie deboli, quali bambini, giovani, anziani, disabili e la città deve poter offrire un godimento sereno di ogni suo luogo. Solo un’alta qualità della vita può arrestare il lento processo di spopolamento avviato, poiché garantirebbe competitività con gli altri centri urbani prossimi.
Rigenerazione urbana e decoro
In diverse situazioni della città la densità edilizia rende impossibile gli allargamenti delle sedi viarie, la realizzazione di aree verdi o comuni e la messa a dimora di alberature lungo i marciapiedi. In un contesto di disincentivazione del consumo di suolo non urbanizzato, la rigenerazione urbana rappresenta l’occasione per risolvere problemi come l’assenza di identità di un quartiere o la totale mancanza di spazi pubblici.
Lavoro, produzione e commercio
Creare una città attrattiva per le persone è la base per tornare ad offrire opportunità di investimento e lavoro adeguate al ruolo di capoluogo. Il miglioramento dei servizi nell’area industriale è una priorità al pari del commercio, che in questo momento soffre la competizione con la grande distribuzione.
Clima ed energia
L’evidenza dei cambiamenti climatici comporta la necessità di realizzare percorsi di riduzione dei possibili danni che essi arrecheranno alla nostra città, attraverso politiche e relative misure di mitigazione, adattamento e resilienza. Nel medio-lungo periodo la nostra città dovrà prepararsi ad affrontare eventi meteorologici più intensi, in particolare gli stress determinati dalle piogge intense e dalle alte temperature. In parallelo acquista valore il risparmio energetico: si tratta di vedere in che maniera possono essere progettate, riprogettate o riqualificate le strutture urbane e in quale modo se ne può indirizzare l’assetto al fine di rendere minimo il consumo di
energia.
Periferie
Le periferie della nostra città presentano domande di trasformazione che richiedono la convergenza di interventi di riqualificazione e valorizzazione, di rivitalizzazione economica, di miglioramento della dotazione infrastrutturale e di rafforzamento dei servizi di cittadinanza. A questo si dovranno aggiungere relazioni funzionali, culturali, economiche tra le periferie ed il resto della città.
Giovani e città
Questo tema intende trattare Chieti come città di “formazione” per studenti di ogni ordine e grado. La città deve accogliere e saper crescere gli studenti, dando loro luoghi di ritrovo e studio, servizi collettivi, spazi aggregativi e di co-working ove possano avere occasione di confronto e cooperazione.
Beni comuni urbani
I beni comuni urbani, aree verdi, edifici e spazi pubblici, in disuso o sottoutilizzati, grazie al protagonismo di cittadini e associazioni, possono diventare una risorsa fondamentale nei processi di rigenerazione urbana attraverso percorsi di progettazione condivisa di spazi, co-produzione di servizi, idee di impresa di comunità e nuovo welfare urbano.
Semplificazioni
Durante il processo partecipativo verranno ascoltate le associazioni di categoria al fine di garantire una semplificazione normativa che permetta una gestione più efficiente legata ai tempi che le nuove trasformazioni economiche e sociali richiedono.
Chieti oltre Chieti
Il processo di revisione del Piano dovrà inserirsi in una visione dialogante con i Comuni limitrofi, in particolare per quello che riguarda la salvaguardia ambientale nel lungo periodo.