Chieti. “Oggi la Provincia di Chieti raggiunge un punto molto importante per la valorizzazione di una zona che ha caratterizzato un territorio e che va rilanciata. Ringrazio tutti quelli che, sottoscrivendo quel documento qualche mese fa, hanno fatto dare disponibilità da parte della Regione per intervenire in quell’area di crisi. Speriamo che questa iniziativa possa essere l’avvio per la ripresa di un territorio”.
Lo ha detto il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, alla presentazione del Piano di rilancio dell’area di crisi della Val Sinello, per la quale la Regione Abruzzo finanzierà attraverso i fondi Fas. Il Piano è stato presentato appunto dalla Provincia di Chieti in collaborazione con Abruzzo Sviluppo. Alla presentazione del Piano è intervenuto il presidente della Regione Gianni Chiodi.
“Il presidente lo ha già definito un punto di arrivo – ha affermato l’assessore provinciale alle Attività Produttive, Daniele D’Amario – per me è un punto di partenza. Siamo stati in contatto con tutte le forze sociali per il rilancio della zona della Val Sinello. È un’area che non è dotata di banda larga. In questo Piano di rilancio abbiamo ampliato i Comuni da 3 a 10. Per attuare questo Piano c’è bisogno di risorse. Questo è un punto di partenza, ora attendo le progettualità dell’imprenditoria locale sperando che siano perseguibili”.
Si tratta di un Piano, derivante da condivisione e concertazione con le organizzazioni sindacali, datoriali, con le parti sociali e le associazioni di categoria, che abbraccia i territori di 10 Comuni (Casalbordino, Pollutri, Gissi, Monteodorisio, Scerni, Cupello, Fresagrandinaria, Lentella, San Salvo Vasto) a fronte dei 3 Comuni inizialmente previsti e che punta a rendere attrattiva l’intera area della Val Sinello tramite il rafforzamento del sistema infrastrutturale, intendendo con ciò non solo le opere di viabilità ma anche il cablaggio dell’intera area. Il Piano individua una serie di interventi strategici fra i quali il potenziamento del Porto di Vasto, il ripristino di uno scalo ferroviario commerciale, la manutenzione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di ampi tratti delle rete stradale statale e provinciale. Unitamente all’impiego delle nuove tecnologie, il Piano punta su una politica energetica di convenienza, sullo snellimento delle procedure burocratiche e su un complesso di azioni che rendano vantaggiosa la fiscalità per chi deciderà di investire.
“Questa è un’ottima iniziativa – ha rimarcato l’assessore regionale, Mauro Febbo – per un territorio che ha diverse problematiche. Forse si dimentica che esiste una Legge tecnicamente sbagliata per la quale le Leggi regionali devono essere rimandate alla Corte dei Conti. Nel corso degli anni non siamo ancora riusciti a trovare un progetto che sia compatibile con il territorio. Questo non dipende dalla Regione Abruzzo ma dalle disponibilità che vengono date dal Governo nazionale. Io sono fiducioso perché penso che in questa parte della regione, quando abbiamo messo a disposizione delle risorse, ha risposto in maniera importante”.
“Ringrazio tutti coloro che stanno lavorando per il rilancio dell’area di crisi della Val Sinello – ha sottolineato il governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi – il Paese arriverà ad una situazione di sopravvivenza grazie ad interventi di sostegno per il debito pubblico. Oggi è tutto più difficile. Se fosse una crisi peculiare, l’Abruzzo ed il Paese sarebbero in crisi perché mancano le infrastrutture. Così come per gli altri Paesi, la crisi che stiamo vivendo non è peculiare ma è una crisi economica strutturale più profonda che si collega allo scorso secolo. Stiamo facendo delle pantonime basate su cliché ormai superati. La nostra non è una crisi finanziaria, ma industriale. Le nostre aziende perdono fette di mercato giorno per giorno perché non sono competitive. La nostra è una crisi di competitività causata non dalle infrastrutture ma dagli eccessivi costi. Il costo del lavoro è troppo alto. Un grosso problema sono le tasse, siamo il Paese più tassato del mondo. Questo non vuol dire che quello che stiamo facendo non serva, quello che stiamo facendo è utile, ma dobbiamo riprendere produttività. Il dibattito dovrebbe essere su questi temi. Se vogliamo ridurre le tasse, dovremmo ridurre la spesa pubblica. Dobbiamo intervenire con una grossa riforma culturale al’interno dell’intero sistema imprenditoriale. Dobbiamo utilizzare le nostre leve al meglio, ad esempio non potremmo fare l’alta velocità, un ponte sui Balcani non risolverebbe nulla. Con disponibilità molto limitate stiamo cercando di dare un sostegno. Dobbiamo cercare di sfruttare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione. Un limite del nostro Governo è che sta pagando i debiti che hanno fatto altri. Il nostro compito come classe dirigente è quello di dare fiducia perché nessuna ripresa si è basata sul pessimismo. Dobbiamo essere anche impopolari, l’impopolarità successivamente può diventare consenso. Oggi non ci possiamo limitare a fare la nostra parte come regione Abruzzo, ma come facenti parte del sistema Paese perché gli investitori scappano dall’Italia”.
Sull’intervento del presidente della Regione Chiodi, in un secondo momento è interventuto attraverso una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale di Chieti, Camillo D’Amico, che ha detto: “Per fortuna che, l’ennesimo ed inconcludente incontro sull’area industriale del Val Sinello di Gissi, si sia svolto a Chieti e non in loco altrimenti la politica e le istituzioni ne sarebbero uscite con le ossa rotte. La presenza del presidente Chiodi, degli assessori Febbo e Carpineta, del consigliere Argirò, nell’incontro tenuto ieri presso la sala consiliare della provincia per un ulteriore disamina sull’avanzata richiesta del riconoscimento dell’area di crisi della Val Sinello di Gissi, doveva rappresentare la migliore premessa di un incontro pieno di significato al cospetto di sindacati, rappresentanze datoriali, associazioni e portatori d’interesse invece è stato l’ennesimo appuntamento a vuoto senza costrutto, certezze d’impegni, tempi e risorse finanziarie. Il presidente Chiodi ha semplicemente edulcorato i presenti con una lezione di economica politica, di analisi della crisi globale economica basata sui grandi sistemi, di autoincensazione della propria azione politica ed amministrativa alla guida della regione Abruzzo. Cosa fare in concreto per la Val Sinello di Gissi, quanti e quali concrete risorse finanziarie ci sono? Nulla, anzi, ha sorvolato su ogni assunzione di responsabilità. Una delusione cocente. Come consuetudine di questo centrodestra, ancora una volta, sono state citate e ripetute la disponibilità dei fondi Fas per infrastrutturare e migliorare la logistica dell’area industriale ma sfuggendo sulla quantità delle risorse, per quali assi ed in quanto tempo sono spendibili. L’ambizioso programma di rilancio redatto dalla provincia di Chieti, enti locali e parti sociali è sicuramente l’ambizione massima del nostro territorio ma iniziare a realizzarlo sugli aspetti minimali basato sulle infrastrutture più rivendicate come: miglioramento della viabilità di collegamento alle aree industriali, investimenti nel porto di Vasto, collegamento ferroviario tra porto ed area industriale di San Salvo, banda larga e facilitazione di connessione, abbattimento dei costi dell’energia sono questioni urgenti e non più rinviabili. Su tutto ciò il governatore Chiodi ha eluso ogni risposta deludendo palesemente i suoi stessi referenti provinciali. Noi non vogliamo più speculare ma sostenere convintamente le ragioni del vastese. Come sempre denunceremo il vizietto alla facile propaganda del centrodestra e ci attiveremo per tutelare al meglio le istanze del territorio, lavoratori ed imprese per evitarne ulteriori umiliazioni e mortificazioni”.
Francesco Rapino