Chieti. “Il recente sondaggio del Sole24Ore sulla qualità della vita nelle Provincie italiane posiziona, nella graduatoria generale, Chieti è all’ultimo posto tra i Comuni abruzzesi (68° posto) perdendo due posizioni rispetto allo scorso anno”.
Così in una nota il consigliere comunale del Pd, Luigi Febo, che aggiunge: “Solo L’Aquila, come Chieti, perde posizioni ma attestandosi al 63° posto (- 3 posizioni rispetto allo scorso anno) mentre Teramo (60° posto) e Pescara (62°posto) incrementano rispettivamente di 16 e 19 punti le proprie posizioni rispetto al 2016. Inoltre, nei 6 macro settori in cui è suddiviso il sondaggio colpisce il dato di Chieti per quanto riguarda “Ambiente e Servizi” dove la nostra Città scende al 108° posto contro il 97° di Pescara, il 104° di Teramo e il 105° di L’Aquila. Chieti capitola anche nel settore “Cultura e Tempo Libero” dove si ferma al 47° posto contro l’8° di Pescara, il 20° de L’Aquila e il 21° di Teramo. In buona sostanza Chieti sui 2 dei 6 settori presi in esame dal sondaggio e, più precisamente, “Ambiente e Servizi” e “Cultura e Tempo Libero”, sui quali dovrebbe puntare tutto per il proprio rilancio, non riesce a fare progressi attestandosi tra le peggiori in Abruzzo e persino in Italia. Fermo restando il valore “relativo” di tutti i sondaggi, non si può non commentare negativamente il fatto che una Città ormai spogliata di uffici, caserme, università e quant’altro che dovrebbe puntare tutto sulla qualità dei servizi investendo contestualmente in cultura e tempo libero su queste tematiche sia praticamente il fanalino di coda in Abruzzo”.
“Come se tutto ciò non bastasse (in un imbarazzante silenzio da parte di tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza) – conclude Febo – a cadenza fissa (circa ogni 8/10 mesi) ci tocca subire i “proclami” del sindaco Di Primio che ogni volta propina gli stessi mega progetti faraonici (teleferica in primis) che mai si realizzeranno ma sol perché non è capace di amministrare la Città. Con un degrado urbano sotto gli occhi di tutti, con la diminuzione di residenti, specie sul colle, ormai certificata, con decine di uffici pubblici trasferiti da tempo altrove, con le caserme che sono solo un ricordo e con una moria giornaliera di esercizi pubblici ai piani alti dell’Amministrazione pensano solo a discutere di candidature. Parafrasando una famosa frase di Tito Livio: Mentre la Giunta discute, Chieti brucia!!!”.