Chieti, Febbo su Project Financing: ‘Arrivano nuovi paletti e ostacoli procedurali’

Chieti. “La vicenda del Project financing si arricchisce di un nuovo e interessante capitolo. I capricci dalfonsiani vengono smontati pezzo per pezzo mentre si continua VOLUTAMENTE E SCENTIFICAMENTE a perdere tempo utile e prezioso per pianificare una strategia ed una piano sanitario all’altezza delle esigenze necessarie al SS Annunziata e alla ASL Chieti-Lanciano –Vasto. Dopo che D’Alfonso di prepotenza e illegittimamente ha avocato a sé tutto il procedimento amministrativo al fine di dichiarare la pubblica utilità e accelerare (a chiacchiere) sulla proposta presentata dal gruppo Maltauro adesso, arriva come un fulmine a ciel sereno, l’ennesimo parere negativo rimesso dal legale Velia Leone incaricata dal primo gruppo di lavoro nominato dalla Asl con delibera n. 102/2017 in data 7 febbraio 2017”.

 Ad annunciarlo è il Presidente della Commissione vigilanza Mauro Febbo che ricorda: “dopo il parere NEGATIVO di Veronica Vecchi, docente responsabile dei corsi alla Bocconi in materia di partenariato pubblico e privato,espressa sul Piano economico finanziario presentato dal raggruppamento di imprese, arriva un secondo responso legale dove l’avv. Leone, chiamata ad approfondire le tematiche giuridiche, vede il percorso del project financing pieno di ostacoli e cavilli giuridici non ancora chiariti. Infatti – spiega Febbo – il parere è stato richiesto alla luce delle rilevanti criticità riscontrate, in corso di istruttoria, in merito alla proposta ricevuta dalla ICM, e al fine di verificare la possibilità di poter richiedere modifiche a tale proposta ed in quali termini. Ebbene, dopo un’attenta e approfondita analisi di tutte le questioni rilevate e sottoposte, la consulente ha così concluso:  “le considerazioni finora svolte inducono a ritenere che l’ASL o la Regione , potrebbero trovarsi a dover affrontare notevoli criticità procedimentali…sia nel caso di un invito al RTI Proponente a modificare in modo radicale la Proposta, sia nel caso inverso, in cui intendano rigettare la Proposta, in virtù delle criticità rilevate dal GDL (Gruppo di Lavoro). Quindi l’avvocato Leone consiglia e suggerisce, al fine di non incorrere in comportamenti illegittimi, alla ASL o alla Regione, a invitare la Proponente ad apportare le modifiche alla proposta, alla luce delle criticità rilevate dal Gruppo di Lavoro “purchè ciò sia possibile senza modificare l’oggetto o la sostanza della Proposta”.  Invece,  nel caso in cui non si possa arrivare a una modifica della proposta, in modo da superare le criticità riscontrate, si ritiene che si possa RIGETTARE la stessa, nel rispetto della procedura”.

 “Appare evidente – continua Febbo – come il parere dell’avvocato Leone ponga ulteriori e pesanti paletti alla procedura del project financing rilevando come la stessa si presenti sempre più complessa e problematica. A questo punto, non si comprende la scelta della Regione di avocare a sé la procedura dopo che sono state riscontrate notevoli criticità a cui non è stata data alcuna soluzione e/o risposta, facendo decorrere ulteriore tempo e ponendo la ICM in una potenziale situazione di preferenza rispetto ad altre aziende interessate. Una situazione che nel futuro potrebbe aprire le porte a ipotesi di contenzioso nei confronti dei diversi operatori interessati. Quindi un pasticcio annunciato e imminente. Nello specifico, il parere rimesso dall’avvocato Leone, inoltre, impegna l’Ente interessato a valutare e considerare con peculiare attenzione e in maniera particolarmente approfondita tutte le criticità fino ad oggi dedotte e rilevate, ma mai attenzionate dalla Regione. A tal proposito ricordiamo le criticità rappresentate in maniera molto circostanziata dal RUP “defenestrato” (Ingegner Manci), dai tecnici (sanitari e amministrativi) della ASL, dalla Professoressa Vecchi consulente economico della Bocconi. Senza considerare, che i termini per la dichiarazione di pubblico interesse sarebbero comunque  scaduti il 15 maggio scorso. A tutto ciò si deve aggiungere che nella DGR  n.277  del 25 maggio 2017 la Regione, attraverso il neo direttore generale vicario Vincenzo Rivera (fedelissimo di D’Alfonso), doveva nominare sia il nuovo Rup (dopo la  epurazione di Filippo Manci) sia altri tecnici di supporto per la valutazione del progetto. Il nuovo Rup, nella figura dell’ing Emidio Primavera, infatti, doveva trasmettere entro il 30 Giugno, oggi, il parere che non è stato trasmesso e non lo sarà nell’immediato anche in considerazione della complessità dei rischi sia amministrativi sia penali che la questione sta producendo.  Come abbiamo sempre sostenuto il vero intendo di questo Governo Regionale, e soprattutto del suo Presidente, è quello di arrivare a “ingessare” la pratica, chiudere reparti importanti del nosocomio teatino e quindi farci perdere i requisiti per il Dea di secondo, trascinandosi anche il trasferimento della Facoltà di medicina a favore di Pescara. Come indica l’avv.to Leone, per ultimo, se si fosse operato in buona fede si poteva da tempo rigettare questo progetto e chiederne altro più mirato a risolvere con urgenza le problematiche sismiche e soprattutto economicamente più confacente ai bilanci della nostra ASL. Ma oggi – conclude Febbo –  il Presidente e il suo Governo sono impegnati alla solita promozione del nulla e tutte le problematiche degli abruzzesi, con particolare riferimento a quelli sanitari, restano irrisolti a partire da quelli esistenti sul territorio di Chieti come il suo Clinicizzato e la sua Facoltà di Medicina entrambe alla mercé di un Presidente che continua a fare il Sindaco, peraltro male!!!!”.

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