Chieti. Ieri mattina il Consiglio comunale di Chieti era chiamato a votare la Delibera di assenso alla realizzazione dell’opera progettata dalla SGI S.p.A. ma i lavori si sono rivelati subito più difficili del previsto per la Giunta.
“E’ bastato che un cittadino presente tra il pubblico iniziasse a riprendere la presentazione della delibera per provocare l’assurda reazione dell’Assessore che, visibilmente infastidito, ha chiesto al Presidente del Consiglio di intervenire – racconta il capogruppo del M5S Ottavio Argenio – e quest’ultimo ha inspiegabilmente sospeso i lavori d’aula dando vita ad una lunga e serrata discussione sulla possibilità di effettuare riprese audio-video durante i lavori del Consiglio”.
“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo – precisa Manuela D’Arcangelo – il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale prevede espressamente che le sedute del Consiglio sono pubbliche e possono essere oggetto di ripresa audio-video, non possono inventarsi niente di contrario o niente che possa limitare l’esercizio di quello che riteniamo essere un diritto di tutti: partecipare ai lavori del Consiglio comunale ed assicurare la massima trasparenza!”.
Ottavio Argenio spiega che “abbiamo presentato una questione pregiudiziale sull’approvazione della Delibera perché il Consiglio comunale non ha alcuna competenza sulla questione sottoposta al suo esame ed al suo voto. Il D.P.R. 327/2001 infatti prevede che qualora il Comune intenda rendere un parere sulla realizzazione del metanodotto, questo debba essere reso in sede di conferenza di servizi nell’ambito del procedimento unico previsto dallo steso DPR. Ci sembra alquanto anomalo che l’Assessore all’urbanistica abbia presentato questo schema di Delibera chiedendone l’approvazione al Consiglio così come ci sembra anomalo che il Comune di Chieti mostri così tanta fretta per approvare la delibera di assenso all’opera quando lo stesso procedimento unico risulta interrotto per decisione assunta dal Ministero per lo Sviluppo Economico a causa dei problemi sollevati dalla Soprintendenza dei beni archeologici molisana, soprattutto alla luce del comportamento dell’Assessore”.
“Se non c’è nulla da nascondere, se l’azione amministrativa è così limpida e legittima – continua Argenio – questa amministrazione ci deve una risposta esauriente e convincente sui reali motivi che, proprio oggi, hanno impedito la ripresa audio-video dei lavori del Consiglio a meno che qualcuno non voglia veramente convincerci, come è stato detto, dell’esistenza di un pericolo ISIS in grado di minacciare l’ordine pubblico durante lo svolgimento delle assisi civiche…”.