Chieti. “Affermare che presso il Genio Civile ci sono centinaia di pratiche ferme è falso e demagogico. Invito il capogruppo del Pd Camillo D’Amico, il suo collega di partito ed ex assessore ai Lavori Pubblici Antonio Tamburrino e chiunque lo desidera ad effettuare una verifica all’interno dell’ufficio: scopriranno che non c’è arretrato, né a Chieti né a Lanciano”.
Lo afferma l’assessore all’Urbanistica e Genio Civile Nicola Campitelli, che aggiunge: “Sentire l’ex assessore Tamburrino che parla di programmazione della operatività del Genio Civile e che difende le imprese è sconvolgente: vorrei ricordare che sotto la sua gestione del Genio Civile, l’organizzazione era tale che questa Amministrazione all’atto del suo insediamento nel giugno del 2009, trovò ben 2000 pratiche ferme, una situazione che per mesi ha avuto ricadute pesantissime proprio sulle imprese, sugli imprenditori e sui lavoratori dei quali oggi Tamburrino si erge a paladino.
Per quanto ci riguarda, in questi due anni e mezzo abbiamo cercato di snellire le procedure – sottolinea Campitelli – ricorrendo alla tecnologia, con l’introduzione del Protocollo informatico. E quelle pratiche che in passato richiedevano mesi, oggi si definiscono in pochi giorni. Inoltre, proprio per andare incontro a professionisti, imprese e lavoratori, e ben avendo in mente questa Amministrazione l’importanza e il ruolo strategico del Genio Civile sul territorio, abbiamo aperto di recente una sede del Genio Civile a Lanciano e altrettanto ci apprestiamo a fare a Vasto. Personalmente, inoltre, sono in contatto con gli Ordini professionali e con i rappresentanti del mondo delle imprese dai quali ricevo, puntualmente, attestati di soddisfazione. Chi, come D’Amico e Tamburrino, spara a zero e dipinge una realtà che non esiste nel tentativo di colpire questa Amministrazione, finisce con l’offendere la professionalità e la dignità di coloro che ogni giorno mandano avanti l’attività del Genio con competenza, professionalità e passione. Per quanto riguarda l’entrata in vigore della nuova Legge regionale, che determinerà di certo un aggravio del lavoro, ci siamo già fatti sentire presso la Regione, richiedendo con forza nuove risorse umane e strumentali. Ed è grazie alle nostre pressioni che la Legge 28/2011 non ancora entra in vigore”.