Chieti, lapide in via Principessa di Piemonte. Nuovo appello dei Giovani Democratici

corso_marrucinoChieti. A tre anni di distanza dall’atto vandalico con cui è stata distrutta la lapide posta in via Principessa di Piemonte a Chieti i GD teatini tornano a farsi sentire.

“Dopo aver condannato l’ accaduto già due anni fa” spiega infatti Davide Gallo, segretario dei Giovani Democratici di Chieti “ed essere tornati sull’argomento a cadenza semestrale, abbiamo scritto al presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio per porre rimedio a quanto successo”.

In Consiglio Comunale, con un appello del consigliere del PD Alessandro Marzoli, i Giovani Democratici invitarono il sindaco Di Primio ad interessarsi della faccenda, ma poichè nei successivi mesi nulla è cambiato “siamo arrivati, nell’ottobre 2010, a realizzare a nostre spese una targa in plexiglass che riporta l’identico testo della lapide. Un simbolo che ricorda gli internati teatini e gli orrori del nazifascismo. Abbiamo consegnato la targa al presidente Di Giuseppantonio con una lettera e con la preghiera di sostituire con quella, almeno temporaneamente, la lapide in pietra distrutta”.

Sembra, però, che il presidente non abbia mai provveduto, nonostante sull’argomento sia intervenuto anche l’ex presidente della Regione Abruzzo Pace. “La targa da noi realizzata giace in qualche ufficio della Provincia di Chieti” continua Gallo. “Siamo delusi e amareggiati per questa vergogna che continua a protrarsi nel tempo in via Principessa di Piemonte e fermamente convinti che restituire la lapide nella sua interezza alla Città di Chieti sia doveroso per le nostre istituzioni”.

 

La replica di Enrico Di Giuseppantonio. “La nuova lapide verrà  collocata in via Principessa di Piemonte a Chieti il prossimo 30 novembre e quel giorno con una cerimonia semplice la restituiremo idealmente a tutti i cittadini. L’Amministrazione provinciale non è rimasta nè inerte né sorda all’appello per il ripristino della lapide distrutta. Ma un’Amministrazione pubblica non può certo affiggere, su un edificio pubblico, e sottolineo su un edificio pubblico, peraltro di proprietà del Comune, una targa che nel ricordare la tragica vicenda dei campi di concentramento, riporta nel testo un esplicito richiamo ad un movimento politico, nella fattispecie ai Giovani Democratici di. Certo, non posso non concordare sul fatto che i tempi siano stati lunghi. Gli Uffici si sono attivati per commissionare la lapide, abbiamo indetto una regolare procedura di affidamento, vagliando preventivi e aggiudicando il lavoro, è stato effettuato un sopralluogo: il tutto all’insegna della massima trasparenza. Ma non è tollerabile che per un lavoro di poche migliaia di euro la burocrazia dell’Ente possa rallentare un’iniziativa per mesi e mesi. A questo punto chiederò una verifica e, se necessario, di accertare eventuali responsabilità circa i ritardi. Questa Amministrazione, al di là degli intoppi di natura burocratica, ha continuato e continuerà a rendere un doveroso omaggio a chi è stato vittima della barbarie nazista ma, sia chiaro, non potrò mai autorizzare che su un edificio pubblico vengano installate lapidi e  targhe che recano il nome di un partito: è questo il caso della targa di plexiglass offerta dai Giovani Democratici. Ma il problema, tempo poche settimane, sarà definitivamente risolto”.

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