Chieti. Il vicepresidente vicario regionale delegato ai Settori Produttivi della Copagri, Camillo D’Amico, ha inviato due lettere all’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Mauro Febbo.
Nella prima lettera Camillo D’Amico fa presente all’assessore il problema noto per gravità ed entità della “numerosa popolazione di cinghiali presenti sul nostro territorio regionale che producono un consistente ed esponenziale danno in aumento alle produzioni agricole e, molto spesso, ai mezzi che transitano lungo le strade risultando reale pericolo per l’incolumità dei cittadini come, i media, riportano quale notizia di cronaca. Per i produttori agricoli insiste la possibilità di rimborso dei danni subiti ma, le procedure, sono lunghe e farraginose tra le Province e gli uffici della Regione, l’entità del danno non è mai coperto integralmente e, spesso, la produzione ne risente in termini quantitativi e qualitativi anche per le annate agrarie successive a quella riferita a quell’evento”. D’Amico nella lettera sottolinea la necessità di produrre iniziative incisive e concrete nell’immediato che diano risultati visibili. I suggerimenti sono: “l’affidamento alla Province della pianificazione del territorio per una gestione controllata della specie e di ogni eventuale azione tesa a contenere il numero; la possibilità di abbattimenti selettivi per il tramite dell’utilizzo di selecontrollori laddove s’evincano luoghi ed episodi dell’esistenza di branchi numerosi e dannosi. Tutto ciò anche nei periodi dell’anno fuori dal periodo riferito alla stagione venatoria; obbligo del controllo sanitario dei capi abbattuti allo scopo di monitorare eventuali focolai infettivi sempre possibili alla presenza di un’alta popolazione numerica di ungulati talvolta trasmettibili anche all’uomo; possibilità di prolungamento ed anticipazione del calendario relativo alla stagione venatoria; l’utilizzo di parte delle risorse finanziarie per la creazione di aree produttive dedite alle colture a perdere, da cofinanziare unitamente agli A.T.C. ed eventuali specifici finanziamenti delle Province, al fine di creare l’habitat naturali a ridosso di aree boschive, fossi e percorsi fluviali allo scopo di drenare il naturale migrare dei conghiali alla ricerca di acqua e cibo”. La richiesta è “una semplificazione delle procedure burocratiche di accertamento dei danni nelle istanze di rimborso avanzate dagli operatori agricoli ad una valorizzazione delle liquidazioni oltre, per i tanti automobilisti che riportano danni ai loro mezzi, della predisposizione di una specifica polizza assicurativa”.
La seconda lettera ha per oggetto la problematica dei rifiuti agricoli. In questa lettera si rappresenta “l’esigenza di riprendere e portare a compimento l’acordo di programma a suo tempo sottoscritto tra Regione, Province, organizzazioni professionali agricole, consorzi ed altri soggetti della filiera per la raccolta dei rifiuti agricoli. La situazione di stallo non giova all’organizzare correttamente la filiera che necessita di tempi rapidi e certi al fine di evitare gravi e complicate incombenze alle aziende agricole, laddove, dal 30 giugno 2012 salvo ulteriori proroghe, entreranno in vigore anche le numerose norme sul sistri. La possibilità di rendere operativo quanto è contenuto nel suddetto accordo di programma in tempi solerti e certi – ha concluso la lettera – oltre a garantire uno snellimento delle procedure a carico delle aziende agricole, farebbe si che ci sarebbero meno alibi per quanti, imperdonabilmente, si dilettano a buttare i rifiuti in ogni dove creando anche notevoli danni all’ambiente ed al territorio”. La richiesta di D’Amico è che Febbo eserciti “ogni utile ed immediata funzione affinchè il tutto riprenda al più presto e si giunga ad una soluzione operativa per il bene di tutti”.
Francesco Rapino