In una nota la lista civica spiega che era stata indetta ”una riunione dei rappresentanti delle liste sostenenti Carlo Masci sindaco di Pescara, per discutere dei criteri per la formazione della prossima giunta della città, in cui il Sindaco non era presente. Oggi a quanto pare, visti gli scontati litigi sui posti tra Lega e Forza Italia, il sindaco afferma: “senza accordo decido io!”. Parafrasando Flaiano viene da dire che la situazione politica a Pescara è grave ma non seria”.
”La Giunta, dice la legge, ha il solo compito di collaborare con il sindaco ed è quindi evidente che i componenti della Giunta Comunale (gli assessori) debbano godere della fiducia del sindaco (non dei partiti) ed essere persone competenti per poterla/o aiutare a governare. Non a caso gli assessori possono essere revocati dal sindaco in qualsiasi momento. Seguendo il consueto metodo spartitorio, invece, i partiti occupano uno spazio non previsto e svuotano il mandato che il sindaco riceve per governare insinuando nell’amministrazione propri interessi specifici. Inoltre, per un malinteso criterio ‘premiale’ vengono ‘promossi’ in giunta i consiglieri maggiormente votati, con l’effetto di indebolire il consiglio comunale, facendone alla fine una sorta di simulacro dell’organo di indirizzo politico-amministrativo voluto dalla legge. Si tratta di uno dei tanti fenomeni riconducibili a un male endemico del nostro paese, la partitocrazia, ulteriormente aggravato dalla crisi mortale dei partiti. Si tratta di un vero e proprio tradimento del funzionamento della democrazia locale che ha portato a decenni di immobilismo e malamministrazione”.
“Questo sistema è vecchio e sbagliato”, conclude la nota, invitando “il Sindaco Masci, avendone avuto mandato dalla cittadinanza pescarese e dalle leggi della Repubblica, a scegliere lui stesso le sue collaboratrici e collaboratori secondo criteri di sola competenza e professionalità”.