Per Sinistra Italiana, come spiega una nota, il mercatino “non presenta alcun profilo problematico per la cittadinanza e per il commercio pescarese”, bensì, “pone fine a situazioni di degrado e illegalità, creando un luogo privo di insalubrità, con impianti elettrici a norma, servizi igienici, controllato da telecamere e forze dell’ordine, definito e circoscritto, illuminato e popolato. Inoltre riempie un vuoto urbano e degradato”.
“Qualsiasi illegalità (a cominciare dalla contraffazione)”, rilancia Si, diventerà così molto meno attuabile rispetto agli ambulanti sparsi su spiagge e marciapiedi in città. E’ per creare tale sicurezza la spesa di 250mila euro: la sicurezza ha costi. Inoltre gli occupanti pagheranno tutte le utenze e l’occupazione del suolo pubblico al Comune che nel tempo rientrerà dell’investimento.
Sinistra italiana, inoltre, respinge la proposta del centrodestra riguardo l’inserimento degli ambulanti, prevalentemente nordafricani, negli altri mercati rionali già esistenti: “Non hanno adeguati mezzi e possibilità di caricare e scaricare la merce, i mercatini rionali non ci sono tutti i giorni e dividendo i senegalesi per i mercatini presenti a Pescara lavorerebbero al massimo un giorno a settimana. Inoltre, con la nuova legge regionale del commercio non avrebbero mai i requisiti per competere con gli ambulanti italiani rispetto ai mercati rionali”.
“Quella è una comunità”, conclude la nota di Sì, “che è nata e ha operato negli anni sempre insieme e l’integrazione non si fa spaccando una comunità ma accettandola per quella che è per ciò che esprime e soprattutto rispettando le loro esigenze che sono quelle di rimanere insieme, di non disperdersi”.