La campagna elettorale del centrosinistra alza i toni e Marsilio è costretto a difendersi con un duro attacco sui social. Ecco le sue parole.
Manca sempre meno al voto in Abruzzo e il centrosinistra alza i toni nella sua campagna elettorale. Una situazione che sta portando Marco Marsilio a respingere diverse accuse. L’ultima replica è arrivata direttamente da un video pubblicato sui social.
“Questa mattina sotto casa a Pescara ho trovato delle telecamere che in diretta televisiva dovevano sfatare la leggenda nera che io non via in Abruzzo e non sia abruzzese – spiega Marsilio – è il frutto avvelenato di una campagna diventata nazionale con i leader del centrosinistra e dei grillini che vengono in Abruzzo a darmi questa accusa razzistella e vagamente discriminatoria che essendo nato a Roma, pur da una famiglia abruzzese da sette generazioni, non potrei essere titolato a governare la regione. E quindi mi ritrovo anche con la violazione della mia privacy”.
Marsilio si dice stupito “che tra le persone che alimentano queste accuse ci sia Elly Schlein, che ha una storia personale che dovrebbe comprendere la mia situazione di doppia cittadinanza: abruzzese a Roma e romano in Abruzzo. Lei è figlia di uno statunitense, che l’ha fatta nascere in Svizzera da mamma italiana. Ha nonno lituano. Cos’è che non capisce di questa doppia identità culturale e della pluralità di tradizione, di crescita e formazione che riguarda la mia persona. Lei ha tutto il diritto e il dovere di sentirsi italiana, di aver scelto l’Italia come sua patria di elezione. E’ capo di un partito che aspira di governare il nostro Paese e magari lei diventerà il prossimo premier”.
“Io spero che queste polemiche personali che colpiscono l’uomo, la persona, la famiglia intera cedano il passo ai discorsi di merito – conclude il candidato del centrodestra – però il problema è proprio qui. Se parla di ospedali e qualcuno come Bruno Vespa gli ricorda che ne sto costruendo quattro nuovo, non può parlare di sanità. Se parla di trasporti, e trova uno come me che compra treni e autobus. Cosa che non ha fatto D’Amico quando era presidente della Tua. Potrebbe soffermarsi sulla ricostruzione. Quella che Luciano D’Alfonso ci ha fatto trovare. Ho capito che non hai argomenti Elly. Continua ad insultarmi perché sono nato a Roma. Per il resto ‘vatti a durmì'”.