Marco Marsilio in un’intervista a ‘Il Foglio’ si proietta sulle prossime regionali dopo la sconfitta del centrodestra in Sardegna. Ecco il suo pensiero.
L’Abruzzo si avvicina a grandi passi verso le elezioni. Il 10 marzo i cittadini sono chiamati a votare per il nuovo governatore. La sfida è tra Marsilio e D’Amato. I sondaggi continuano a dare il centrodestra leggermente in vantaggio, ma il risultato sardo fa sperare la sinistra ad un nuovo risultato importante.
Quanto successo in Sardegna, però, non preoccupa Marsilio. “Ogni regione ha la sua storia – precisa il governatore uscente ai microfoni de Il Foglio – sono concentrato sulla mia campagna elettorale. Voglio dare il massimo per cercare di ottenere il risultato migliore“.
Nel centrodestra, quindi, c’è fiducia di poter vincere in Abruzzo. E questa è supportata anche dal fatto che esistono alcune differenze importanti rispetto alla Sardegna. La principale, come confermato da Mannheimer in esclusiva ai nostri microfoni, è rappresentata dal candidato.
In terra sarda la scelta di non confermare Solinas non è stata accettata da molti elettori della Lega. A confermarlo è il voto disgiunto che non ha premiato Truzzu. Qui il nome di Marsilio è condiviso da tutta la coalizione e per questo non sono previsti particolari divisioni. Poi essendoci due candidati sembra molto complicato ipotizzare eventualmente una divisione all’interno della maggioranza nazionale. L’unica incognita è rappresentata dalla possibile astensione.
Nonostante questo, la sinistra arriva al voto con la fiducia di poter ribaltare ancora una volta la situazione. E la decisione di presentarsi insieme a Italia Viva e Azione dà una chance in più. Non ci resta, quindi, che aspettare ancora qualche giorno per avere un quadro più chiaro della situazione.
Proprio la presenza di soli due candidati porta l’Abruzzo ad essere visto come un test a livello nazionale. Il centrodestra spera in una conferma e la sinistra in un ribaltamento della situazione. La partita è ancora aperta e non possiamo escludere nulla. Non ci resta che aspettare il 10 marzo per capire cosa succederà sia a livello italiano che locale.