Dalle ultime elezioni regionali in Abruzzo, solo tre donne sono riuscite a entrare in Consiglio, due appartenenti ai partiti di maggioranza e solo una dalle opposizioni.
Le ultime elezioni in Abruzzo, sono state tra le più discusse degli ultimi anni a causa delle potenze partitiche che si scontravano per la vittoria. Da una parte, Marco Marsilio, sostenuto dal centro-destra e appartenente a Fratelli d’Italia, partito che ha la maggioranza al Governo nazionale capitanato da Giorgia Meloni; dall’altra parte, Luciano D’Amico, sostenuto dalla coalizione progressista di centro-sinistra.
Se le elezioni hanno visto Marco Marsilio trionfare, riconfermandosi governatore della Regione Abruzzo, non si può però dire che D’Amico sia stato l’unico sconfitto. Sta facendo molto discutere infatti, la scarsa presenza femminile, frutto delle urne, che hanno permesso soltanto a 3 donne di sedere in consiglio. Si tratta di due consigliere delle forze di maggioranza e di una sola consigliera proveniente dal Movimento 5 Stelle, all’opposizione.
Quote rosa assenti
Il dibattito sulle quote rosa è da sempre motivo di scontri ideologici, tra chi le ritiene un utile strumento per l’introduzione delle donne all’interno di meccanismi di potere tradizionalmente delegati a uomini, e tra chi vede tale misura come un abbattimento delle barriere meritocratiche di cui certi campi necessiterebbero. Si tratta di un discorso che partendo dall’ideologia sfocia nella sociologia e che necessiterebbe un’analisi della società entro cui tali misure vengono adottate.
Una testimonianza però, della necessità di tale strumento e di quanto sensibilmente incida la sua assenza, arriva direttamente dall’Abruzzo. In seguito alle ultime elezioni infatti, che hanno visto Marco Marsilio trionfare sull’avversario D’Amico, è venuto il tempo di capire chi avrebbe avuto i voti necessari per sedere in Consiglio, sia lato maggioranza che opposizione. La situazione che ne è scaturita, ha destato alcune preoccupazioni.
Ciò su cui molti hanno iniziato a interrogarsi infatti, è l’esigua presenza di donne a comporre l’assetto del Consiglio regionale. E a fare ancora più discutere è che le forze con più donne elette sono quelle della maggioranza conservatrice della destra di Governo. Il dato resta comunque preoccupante dato che le quote rosa sono passate dalle 5 della scorsa legislatura alle sole 3 dell’attuale, su un totale di 31 eletti.
Per le forze di maggioranza vi sono Tiziana Magnacca di Fratelli d’Italia e Marianna Scoccia di Noi moderati mentre per le opposizioni, soltanto Erika Alessandrini, candidata nella lista del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione di Pescara a sostegno di Luciano D’Amico, che è stata eletta con 2463 voti. Non si tratta di enormi differenze numeriche, ma è comunque un punto su cui le opposizioni dovranno tornare più volte a riflettere.