Arriva un colpo di scena nel caso della riduzione delle dimensioni della Riserva del Borsacchio, decisa dalla Regione Abruzzo: un punto a favore della decisione arriva da chi non te l’aspetti.
Ve ne abbiamo parlato qualche giorno fa, in questo articolo: la Riserva del Borsacchio è stata ridimensionata. In un orario insolito, alle 2.00 di notte – cosa che ha fatto inferocire ancor di più i detrattori della decisione – del 29 dicembre è stato approvato un emendamento sostenuto dalla maggioranza di centrodestra che appoggia la giunta Marsilio che ha decretato la riduzione dell’area della Riserva del Borsacchio.
Gli ambientalisti hanno fatto la voce grossa e manifestato a Roseto degli Abruzzi perché hanno ritenuto insensata questa scelta, dal punto di vista turistico e naturalistico. Eppure, sembra che non tutti siano d’accordo con chi protesta, e no, non parliamo della politica e delle istituzioni, ma degli agricoltori.
Agricoltori favorevoli alla riduzione della Riserva del Borsacchio
La Riserva del Borsacchio è stata portata, a seguito dell’approvazione dell’emendamento, da 1.100 ettari a soli 24 ettari. Questo progetto di ridimensionamento, stando alle parole di chi lo ha sostenuto, dovrebbe portare benefici dal punto di vista economico, perché nelle aree “sgombrate” potranno sorgere nuove strutture.
In questa vicenda, sembrava che chiunque non appartenesse al mondo politico fosse contrario, e invece c’è un colpo di scena. Un punto a favore dell’emendamento arriva da chi non ti aspetti: gli agricoltori. L’Associazione degli Agricoltori ha fatto sapere di non essere minimamente sulla stessa lunghezza d’onda degli ambientalisti, anzi, ci tengono a precisare che il ridimensionamento è proprio ciò che gli agricoltori volevano.
“Riguardo alla riforma della riserva a Roseto Cologna operata dalla Regione, si sente affermare dai sedicenti ambientalisti che la riserva regionale di Roseto Cologna è stata ridotta da 1.100 a 25 ettari. È vero. Ed è una cosa giusta“. Con queste parole inizia il comunicato dell’associazione che poi spiega le motivazioni dietro a questa presa di posizione che pochi si aspettavano.
“Il problema NON è la riduzione, MA è che quando fu allargata 19 anni fa era SBAGLIATO allargarla. Non aveva senso mettere la riserva naturale sulla strada statale con i benzinai, i capannoni, le case. E mettere a riserva naturale le colline dove già c’è il piano paesaggistico“.
Stando all’associazione, quell’allargamento della riserva non fu altro che un modo per offrire posti pubblici sicuri, massacrando però gli agricoltori e la popolazione rurale. Insomma, per gli agricoltori è questa la scelta giusta: riportare l’area a come era 19 anni fa.
