Perdere tutto in un istante senza neanche sapere esattamente perché e quando. Questo sta accadendo a Manoppello dove quasi un centinaio di famiglie stanno per perdere la propria casa per fare posto ai lavori sulla tratta ferroviaria Pescara-Roma.
I lavori per ampliare la tratta ferroviaria Pescara-Roma sono al centro di un caso eclatante che ha dell’incredibile. Gli edifici che si trovano in prossimità della tratta verranno abbattuti, comprese due fabbriche metalmeccaniche, lasciando per strada quasi cento famiglie. Il progresso che avanza sta per fare vittime umane, perché perdere tutto in un attimo può essere come morire.
Incredibile ciò che sta avvenendo a Manoppello, in provincia di Pescara, dove circa 80 famiglie perderanno la casa perché troppo vicine alla nuova tratta ferroviaria Pescara-Roma. La cosa ancora più assurda è che non esiste ancora un censimento delle abitazioni interessate, cosa che lascia le famiglie col fiato sospeso.
I lavori vanno avanti, anche la protesta avanza
Il comitato cittadino Comferr, presieduto da Katia Colalongo e coordinato da Francesco Papa, non ci sta e monta adesso la rabbia di centinaia di persone che da un giorno all’altro potrebbero perdere la casa, costrette a reinventarsi e a cercare un kmodo per sopravvivere.
Rfi ha confermato che procederà all’abbattimento degli insediamenti edilizi che sfiorano il tracciato ferroviario lungo la linea Pescara-Roma. Il comitato ha commentato così la vicenda: “Saranno almeno una ottantina gli edifici abbattuti lungo la tratta ferroviaria, tra cui due fabbriche metalmeccaniche. E non sappiamo neppure quante famiglie saranno costrette, nei prossimi due o tre anni, a dover cambiare radicalmente vita. Non solo. Per meglio comprendere l’entità, basta dire che per 13 chilometri di tracciato si spenderanno quasi 100 milioni di euro per i soli espropri“.
Comferr ha incontrato anche il ministro Matteo Salvini e Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della regione, consegnando documenti e foto degli edifici che potrebbero essere abbattuti. Le promesse politiche non sono mancate, ma mancano ancora i fatti per impedire che un’ottantina di famiglie rimangano per strada.
“D’Amico ci ha rimarcato l’importanza di evitare la distruzione dei nostri territori, al ministro Salvini abbiamo consegnato un promemoria con una decina di foto delle abitazioni e opifici industriali che il finanziamento milionario che stanno per varare demolirà“.
I cittadini preoccupati si chiedono perché la Regione Abruzzo abbia acconsentito al completamento di tale progetto quando lo stesso comitato aveva già trovato una possibile soluzione, ovvero di spostare l’asse dei lavori sulla Variante (tra l’interporto e l’autostrada).