Pescara. “Sospendere immediatamente e rinviare la seduta di insediamento dell’assemblea dei sindaci abruzzesi per la costituzione dell’AGIR (Autorità per la gestione integrata dei rifiuti urbani) convocata per il 31 maggio prossimo. D’Alfonso la deve smettere di forzare la mano e continuare a governare la Regione Abruzzo come se fosse un ente privato senza aver nessun rispetto dei cittadini”.
Questa la richiesta avanzata, durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina al palazzo dell’Emiciclo a Pescara, dai Consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti, Emilio Iampieri, unitamente ad un folto gruppo di sindaci provenienti da tutte e quattro le Province abruzzesi.
“La convocazione dell’assemblea – sottolineano i Consiglieri regionali – è una vera e propria forzatura ascrivibile al manovratore Presidente D’Alfonso che continua a portare avanti con ostinazione l’occupazione di consigli di amministrazione, enti e poltrone forzando regole e regolamenti, pur di insediare persone a lui gradite. Ad oggi già ben 67 sindaci, e molti altri firmeranno in queste ore, si sono schierati contro questa decisione assurda sottoscrivendo un documento con il quale viene ribadito come dopo il 10 giugno in tanti Comuni saranno rinnovati i consigli comunali con nuovi sindaci e nella costituenda Assemblea, convocata per il 31 maggio, verrebbe a mancare la reale espressione di rappresentanza di molte amministrazioni. E’ del tutto evidente che oggi D’Alfonso abbia la chiara percezione di come in Abruzzo il vento politico sia cambiato ed i rapporti di forza si sono stravolti a causa dell’incapacità amministrativa del centrosinistra ormai in liquefazione. Il “dalfonsismo” è finito. L’Abruzzo deve voltare pagina e scrivere una nuova storia dove i Comuni devono tornare protagonisti tenendo conto della chiara volontà dei cittadini abruzzesi.
“Pertanto – concludono Febbo, Sospiri, Gatti e Iampieri – D’Alfonso la smetta di confondere le nomine pubbliche tra quelle private e riporti immediatamente la discussione dell’Agir all’interno degli spazi della democrazia poiché un ente così importante non può essere governato dagli amici degli amici senza tener conto delle imminenti elezioni amministrative”.