L’Aquila. Su proposta dell’ Assessorato alle Politiche Sociali, la Giunta comunale ha approvato la condivisione del progetto “Integrazione Porta a Porta”, proposto dall’Associazione AFIPO (Associazione Femminile Immigrate per le Pari Opportunità), compartecipando nella misura massima presunta di Euro 10.000,00 (diecimila).
Fine dell’AFIPO, come si evince dalla lettura dello statuto dell’associazione, è quello di promuovere “l’integrazione e la tutela, nella società italiana, delle immigrate provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, attraverso la promozione e l’organizzazione di iniziative politiche, culturali, sociali ed assistenziali”.
L’obiettivo principale del progetto, consiste nell’offrire corsi di italiano e di educazione civica alle donne immigrate, appartenenti alle diverse comunità etniche presenti sul territorio aquilano, al fine di consentire maggiori possibilità di inserimento e di promozione sociale.
“ Per le donne immigrate – ha dichiarato l’ Assessori Di Giovambattista – la decisione di apprendere una nuova lingua e di approfondirne la conoscenza è legata soprattutto ad un desiderio di promozione sociale, di miglioramento della propria qualità di vita ed alla possibilità, parlando la lingua, di accrescere le prospettive di inserimento professionale. Alcune donne immigrate, purtroppo, in quanto moglie e madri o per ragioni culturali, sono impossibilitate nella frequentazione della scuola, anche serale, rischiando pertanto una sicura esclusione sociale.
La partecipazione al progetto AIFO, rappresenta, pertanto, una doppia opportunità quella dell’apprendimento linguistico e quella dell’integrazione sociale.”
“Si tratta pertanto – conclude la Di Giovambattista – non solo di favorire un processo di apertura verso la comunità locale pur conservando rapporti e tradizioni dei Paesi d’origine ma anche di creare una nuova consapevolezza del ruolo di ciascuna donna immigrata all’interno della società ospitante, creando occasioni di socializzazione e di collaborazione interculturale e sensibilizzando il mondo femminile straniero ad una nuova cultura dell’immigrazione.”