Chieti, El Zohbi: ‘Si profila danno erariale per colpa dell’inerzia dell’Ufficio Casa’

Chieti. “Oltre la beffa adesso si aggiunge pure l’inganno! Caro Dirigente, sono passati ben 8 mesi da quando si è insediato all’Ufficio Casa, ed una domanda sorge spontanea: ma Lei ha mai letto le tre (3) pagine delle Linee Guida stabilite dalla Delibera di Giunta n.1807 del 14 febbraio 2014?”.

Così in una nota il capogruppo dell’Idv in Consiglio Comunale a Chieti, Bassam El Zohbi, che aggiunge: “Ha mai letto le quindici (15) pagine della Legge 96/96 ,l’ABC per l’Assegnazione e la Gestione delle Case Popolari? Se l’avesse fatto si sarebbe accorto che l’assegnazione di Case destinate all’Emergenza Abitativa è una assegnazione provvisoria e non definitiva e che non può, secondo la Legge 96/96, superare i due anni! Basti pensare che in base alla Delibera di Giunta Comunale n.1807 del 14 febbraio 2014, detta Assegnazione (provvisoria) non può essere fatta per più di un anno! Invece, con la sua Determina nº 1984 del 1 dicembre 2014, ha assegnato una casa destinata all’Emergenza Abitativa in modo definitivo contravvenendo sia alla Legge 96/96 che alle Linee Guida dell’Amministrazione! Inoltre, visto che non lo sa, rammento al Dirigente che la Legge 96/96 prevede che le case resesi disponibili all’Ente Comune debbano essere riassegnate entro massimo UN MESE!! Invece, al Comune di Chieti, causa l’inerzia del Dirigente che non è riuscito ad assegnare ben diciotto (18) appartamenti liberi dall’inizio di quest’anno, si sta delineando un vero e proprio danno erariale sia per l’Ente Comune ma maggiormente per l’Ater dovuto al mancato introito dell’affitto di detti appartamenti”.

“Il suddetto danno erariale – prosegue il capogruppo dell’Idv – che conti alla mano corrisponde più o meno a quasi 24.000,00 Euro l’anno, chi lo risarcirà? In tutto questo, l’Ater di Chieti, poiché il Comune non ha assegnato gli appartamenti secondo i termini di Legge previsti e visti che gran parte di detti appartamenti sono stati occupati abusivamente, potrà rivalersi sullo stesso Comune chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Specie in considerazione dell’attuale situazione deficitaria dell’Ater di Chieti, spero che il Commissario Ater non richieda i danni perché in questo caso saranno dolori per le Casse Comunali! Come se tutto quanto sopra non bastasse, emergono sempre nuove vicende legate alla mala gestione dell’Ufficio Casa. Infatti, in una assegnazione avvenuta ad ottobre di quest’anno, l’inquilino vincitore del Bando Generale del 2009, lasciata la casa parcheggio per entrare in un alloggio Erp, non ha riconsegnato le chiavi della prima casa – né nessuno dell’Ufficio gliele ha richieste – e guarda caso la stessa abitazione è stata prontamente occupata abusivamente! A Chieti, per colpa dell’inerzia di questa Amministrazione e del Dirigente, dilaga l’abusivismo senza freno che ci ha portati alla raccapricciante cifra di ben dieci (10) appartamenti che ad oggi sono occupati abusivamente contro solo due (2) assegnati al Bando Generale, zero (0) al Bando di Mobilità ed una (1) casa assegnata per altro illegittimamente alla seconda Graduatoria provvisoria anch’essa illegittima! Sono rimasti solo sei (6) appartamenti vuoti. A questo punto chiedo all’Amministrazione e al Dirigente: che ne facciamo? Aspettiamo che vengano occupati anche questi abusivamente con buona pace di tutti oppure provvediamo con le legittime assegnazioni secondo la Legge? Caro Segretario Generale del Comune di Chieti, dott.sa Celestina Labbadia, in soccorso dell’Assessore Marrocco, visto che lei non riesce a dare risposte e, quindi, a tutelare la povera gente, mi rivolgo agli onesti cittadini di Chieti che si sono visti esclusi ingiustamente dalla Graduatoria provvisoria per l’Emergenza Abitativa, invitandoli a difendere i loro diritti e quelli dei loro figli facendo ricorso al TAR contro il Comune di Chieti come suggeritomi dall’Avvocato Marrocco”.

“Detto Ricorso – conclude El Zohbi – infatti, a detta dello stesso Avvocato Marrocco, che ringrazio per la “dritta”, è completamente gratuito per le Famiglie meno abbienti (ovvero con reddito inferiore a 10.000,00 Euro); basta, infatti, recarsi in Tribunale e chiedere di essere assistiti da un Avvocato d’Ufficio per le cause amministrative”.

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