Scontrone. Lo scorso 17 giugno il Comune di Scontrone, a seguito di una disposizione del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, ha collocato cinque minori in un’apposita struttura di accoglienza. L’impegno economico a cui deve far fronte, nel solo semestre di competenza 2014, è di circa 36mila euro.
“Nel Comune di Scontrone – osserva il sindaco Ileana Schipani – vivono meno di 600 abitanti e chiunque può cogliere come la sua dimensione sia del tutto inadeguata a sostenere in solitudine questo impegno di legge. Compiuti tutti gli sforzi possibili ed immaginabili, in un quadro complicato dalla marginalità territoriale ed economica, dalla crisi economica e dalla diminuzione dei trasferimenti, ad un piccolo Comune come il nostro resta solo la strada del dissesto finanziario.
Esattamente per questo tipo di imprevedibili problemi esistono politiche sociali, strumenti di solidarietà ed, in senso più ampio, comunità comprensoriali, regionali e nazionali, che non lascino indietro i più deboli. Esattamente per questo esistono risorse economiche, che i contribuenti assicurano allo Stato pagando le tasse, finalizzate alle politiche sociali”.
Il Comune di Scontrone si è pertanto rivolto alla Regione Abruzzo e agli altri comuni dell’Alto Sangro chiedendo di valutare diverse possibili soluzioni. “Dalla risposta almeno ad alcune delle nostre richieste – continua il primo cittadino – dipende la sopravvivenza finanziaria del nostro piccolo ente. Purtroppo dobbiamo registrare che, fino ad oggi, non c’è stata, da parte di molti, adeguata comprensione e tempestività. Nonostante nessuno chieda l’elargizione di un favore ma solo il rispetto di un diritto. Non si comprende, infatti, perché ad oggi l’Ente di Ambito Sociale n.19 non ha istituito il Fondo Minori. L’ho chiesto a gran voce ai miei colleghi Sindaci e solo in pochi, che voglio ringraziare di cuore, hanno mostrato sensibilità. Il commissario Liquidatore della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinquemiglia ci ha risposto che non è possibile costituire questo Fondo poiché il piano di zona per il suo intero è appaltato ad operatori economici che hanno già contratti in essere. Risposta assai singolare”.
Il Comune si è quindi rivolto, già da luglio scorso, al presidente della Regione D’Alfonso, all’assessore Sclocco e alla Direzione regionale competente «perché facciano rispettare all’EAS quanto previsto in sede di pianificazione regionale nel 2010, ovvero un corretto riparto delle risorse regionali per l’annualità 2014; poiché il PSR 2011-2013 assegna esplicitamente una quota pari al 20% delle risorse regionali agli EAS per la sostenibilità del Fondo Minori. Abbiamo verificato che, in proporzione alle risorse economiche assegnate a questo EAS dalla Regione Abruzzo, ovvero € 214.000, il 20% da destinare alla creazione di un Fondo Minori nella scorsa annualità sarebbe dovuto ammontare a circa € 42.000. Invece è zero”.
Il Comune di Scontrone ha proposto di rimodulare almeno le spese che fanno capo ai servizi non essenziali e di destinare tali economie alla costituzione di un Fondo Minori. «Ma siamo in uno stallo – denuncia Schipani – e in troppi fanno “melina” per evitare di trovare soluzioni e di attualizzare il piano di zona alle esigenze comprensoriali. Tutto questo è aggravato dalla lentezza della costituzione del nuovo EAS in convenzione con i 13 comuni. Il Comune di Scontrone è costretto a rappresentare pubblicamente un disagio profondo per la delicata e problematica condizione che lo ha investito e per la quale, fino ad ora, è stato lasciato solo. Speriamo che questo appello possa trovare una risposta da parte della Regione e dei Sindaci del nostro comprensorio”.