“Una posizione chiara – ha aggiunto Lolli – che abbiamo sempre palesato in tutte le sedi e confronti istituzionali e politici. Così come ufficialmente abbiamo chiesto il rinvio della Conferenza di servizi del prossimo 30 settembre”.
Nel suo intervento all’assemblea, alla quale hanno preso parte numerosi parlamentari eletti i Abruzzo, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, e l’assessore Mario Mazzocca, Giovanni Lolli ha fatto il punto della situazione di una vicenda che va avanti da anni, aggiungendo che “la Conferenza di servizi del 30 settembre rischia di essere decisiva. Ma la Regione in quella sede è pronta a ribadire il suo diniego alla realizzazione della centrale gas a Sulmona e a chiedere ufficialmente a Snam di studiare un percorso alternativo sulla costa adriatica, come era in origine quando il progetto del metanodotto è nato. Non siamo affatto propensi a chiusure preconcette ma vogliamo che la Snam ragioni con noi se esitono alternative all’attuale tracciato”.
Il vicepresidente ha anche spiegato che “il no della Regione Abruzzo in quella sede rischierebbe di bloccare la realizzazione dell’opera e il Governo sarebbe chiamato ad azioni di avocazione molto lunghe e laboriose. Ci troviamo, quindi – ha concluso – di fronte ad un passaggio decisivo e proprio per questo ribadiamo la necessità di rinviare la Conferenza di servizi del 30 settembre”.
“Domani chiamerò il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, per chiedere che la Conferenza di servizi del 30 settembre venga sconvocata”. Lo ha annunciato il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, all’assemblea pubblica convocata a Sulmona contro la realizzazione della centrale e metanodotto del gas della Snam. “La mia interlocuzione diretta con il Viceministro – ha aggiunto D’Alfonso – segue alcuni atti ufficiali che questo governo regionale ha messo in campo contro la collocazione del metanodotto lungo la dorsale appenninica e contro la realizzazione della centrale a Sulmona”. Successivamente alla richiesta a De Vincenti, il Presidente ha poi annunciato altre iniziative istituzionali “a cominciare dai coinvolgimento diretto dei presidenti delle Giunte regionali di Umbria, Marche e Molise per portare la questione all’esame della Conferenza dei presidenti”. Ribadendo il concetto di “affermare la superiorità dell’organo decisorio politico sulla struttura burocratica”, il Presidente D’Alfonso ha poi aggiunto che “ci sono innegabili punti di forza in questa nostra azione, come l’unanimità di tutte le forze politiche contro questa allocazione; il coinvolgimento inter-istituzionale del territorio e la coincidenza con l’ordinamento attuale della Costituzione che riserva, in maniera concorrente, alla competenza regionale settori della materia energetica”. “Il nostro diniego – ha aggiunto D’Alfonso – non vuole essere affatto preclusivo perché come istituzione conosciamo il valore e l’importanza di opere di rilievo nazionale, ed è per questo che siamo pronti a discutere e valutare soluzioni alternative”. Su questo punto, il presidente della Giunta regionale è tornato sulla preminenza delle decisioni politiche: “Su questo territorio noi abbiamo disegnato un destino di sviluppo a valenza turistica, culturale e ambientale, proprio perché conosciamo quanto può dare questo territorio su questi settori. Non può accadere che su un altro fronte parta la demolizione di questo preciso disegno politico”. E a conferma della politica di valorizzazione culturale dell’area peligna, D’Alfonso ha aggiunto di “aver chiesto al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, i finanziamenti necessari per il completamento dell’Abbazia Celestiniana”.