“Le osservazioni che l’amministrazione Di Mattia ha presentato in merito al comma 13 dell’articolo 5 del redigendo PDMR nel quale già la Giunta Regionale prevede un’ulteriore limitazione della vista mare – spiega Di Sante – permettendo ai titolari di concessione con fronte mare superiore ai mt 40 di estendere l’occupazione del fronte di un 5% in più rispetto al vigente limite del 25% valido per tutte le concessioni, risultano emblematiche. Già oggi con il limite del 25% tra impianti fissi e impianti mobili il fronte spiaggia è totalmente occupato. Le osservazione presentate dall’assessore Chiulli vanno molto oltre! Infatti si prevede addirittura di coprire il 50% del fronte mare per concessioni fino a 20mt! il 40% del fronte concesso per le concessioni con fronte a mare fino a m.40, il 35% del fronte concesso per le concessioni fino a m. 60 , il 25% del fronte concesso per le concessioni con fronte mare superiore a 60 metri. Per giunta oltre alle cabine si chiede di scomputare dal conteggio anche i pergolati, con ulteriore occultamento del mare. Addio vista mare come già accaduto sulla riviera di Pescara! Se si intende scambiare i mancati investimenti regionali per la difesa della costa, per giunta di dubbia efficacia, con ulteriore cementificazione delle spiagge, aumenti di volumetrie e riduzione dalla vista mare, si getta una pietra tombale sul futuro della spiaggia”.
Per Di Sante nel frattempo “il fiume Saline come dimostrano le denunce di Rifondazione e ambientalisti, è in un totale stato di abbandono e regna sovrana l’inerzia delle amministrazioni regionali e comunale, la riduzione di portata complessiva del fiume e le cave sull’asta fluviale riducono sensibilmente l’apporto di sedimenti, l’assenza di vegetazione dunale favorisce l’erosione, la pineta rischia di essere compromessa e si dimentica che Viale Aldo Moro, il lungomare è stato costruito su quella che una volta era spiaggia, accorciando di fatto il nostro arenile. Oggi le ristrettezze economiche, il fallimento e la irrealizzabilità di milionari e faraonici progetti di scogliere e ripascimenti previsti dal programma SICORA/RICAMA, il cambiamento climatico con l’innalzamento dei mari, che la pianificazione comunale e regionale non considera, impongono il ripensamento complessivo delle scelte, occorre uno sguardo d’insieme. Astronavi di cemento armato sull’arenile senza più spiaggia e senza vista mare, rappresenterebbero – conclude il rappresentente dell’associazione “in movimento per i beni comuni” – il vero delitto nei confronti delle economia turistica cittadina per i prossimi vent’anni”.