Il contenimento delle tasse, dell’addizionale Irpef in primis, è sempre stato un vanto per l’amministrazione comunale di Pescata targata Albore Mascia; ma ora anche questo “baluardo” potrebbe cadere. A dirlo sono i consiglieri del PD Del Vecchio, Fusilli e D’Angelo dopo la lettura del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per la determinazione del Fondo di Solidarietà Comunale e dai saldi che vengono determinati come quota di trasferimento dello Stato al Comune di Pescara. Da questa salta fuori un introito destinato al Comune dannunziano decurtato di 4 milioni di euro.
Facile da tradurre tutto in un buco in bilancio di altrettanta astronomica cifra, che secondo il Partito Democratico “sarà di difficile reperimento allo stato attuale e con un bilancio oramai consumato per ben 10 dodicesimi”. “Tutto ciò”, sostengono i tre in una nota, “inevitabilmente, porterà questa ipocrita ed irresponsabile amministrazione a rivedere in aumento l’addizionale irpef”.
Una batosta che, se concretizzata, andrà a guastare il Natale dei pescaresi, costretti a far fronte all’ennesimo aumento tributario. “Di fronte a questa autentica catastrofe”, sottolineano i Democratici, “assumono i connotati del dispregio più totale per l’interesse pubblico i dati contenuti nella bozza di bilancio approvato dalla Giunta comunale ill 23 settembre scorso che evidenziano non già un contenimento delle spese superflue ma addirittura un incremento delle stesse”. Snocciolando i dati, la bozza riporta 120mila euro in più per “comunicazione istituzionale, personale di supporto agli organi politici, incarichi e consulenze”, 515mila euro in più per “interessi passivi per anticipazioni di cassa e mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti”, 180mila euro in più per “incarichi ad avvocati esterni per la difesa del Comune”, 180mila euro in più per debiti fuori bilancio e, infine, 580mila euro in più per ripianare le perdite di Pescara Parcheggi.
“Spese non più sopportabili”, concludono i tre esponenti dell’opposizione, “di fronte a una situazione economica drammatica che fa saltare la già precaria condizione delle famiglie e delle imprese pescaresi mentre l’amministrazione fa finta di nulla”.