“Venerdì – ha sottolineato il capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo – la giunta Di Primio porterà in Consiglio il conferimento delle reti idriche della nostra città all’Ersi, senza permettere prima lo svolgimento del Consiglio Straordinario richiesto dalla minoranza con l’arroganza che la contraddistingue dato che il Comune, avendo due giorni di tempo per convocare il Consiglio Straordinario, può farlo tranquillamente entro il 5 novembre. Vale a dire: lo farete dopo il conferimento. Questo in barba alle più elementari regole di democrazia. I capigruppo Ginefra, De Lio, Aceto e Di Renzo dando il parere negativo al Consiglio Straordinario, al posto di difendere i diritti dei cittadini che li hanno votati, ubbidiscono ancora una volta al sindaco Di Primio. È una cosa gravissima! I cittadini di Chieti devono sapere che grazie a loro le bollette dell’acqua aumenteranno fino all’80%, il servizio verrà affidato ad un Ente sull’orlo del dissesto e si rischia di fatto la chiusura della Teate Servizi. Ma la cosa più grave è che non si permette neanche un Consiglio Straordinario a cui sono state invitate associazioni che, da anni, si battono per la difesa dell’acqua bene comune e per la tutela dei diritti dei cittadini”.
“In un momento in cui la comunità ha delle evidenti difficoltà economiche – ha rimarcato il consigliere del Pd nonché vicepresidente del Consiglio Comunale, Alessandro Marzoli – l’amministrazione comunale la deve assolutamente difendere. In un quadro giuridico-amministrativo così complesso, l’amministrazione comunale deve ascoltare i cittadini ed ha il dovere di chiarire la situazione. Ci sono delle competenze anche esterne che possono portare a delle soluzioni”.
“Noi – ha affermato il capogruppo di Scelta Civica, Alessandro Giarindelli – affronteremo un Consiglio Comunale l’opposizione sta trattando il problema cercando delle soluzioni. Il Consiglio Comunale dovrebbe essere aperto e non chiudersi a riccio. Il Consiglio Comunale dovrebbe ascoltare le soluzioni proposte, se si chiude si dimostra che c’è una politica di parte che non va in favore dei cittadini”.
“Ci chiediamo come mai – ha detto il capogruppo di Fli, Alessandro Carbone – ci sia tanta fretta da parte dell’amministrazione comunale di portare questo provvedimento in Aula senza avere chiarimenti e senza una discussione”.
Francesco Rapino