Chieti. “A differenza di quanto riportato erroneamente sul alcuni Organi di Informazione il sottoscritto non è mai stato cacciato dall’Udc. Questa precisazione la ritengo opportuna e doverosa perché è stato il sottoscritto a decidere, dopo una lunga riflessione, di lasciare l’Udc che, per varie ragioni, non rispecchiava più il mio modo di intendere l’impegno in politica”.
Così in una nota il consigliere comunale di Chieti, Franco Di Pasquale, che aggiunge: “Nella mia lunga esperienza politica in qualità di consigliere al Comune di Chieti credo di aver sempre dimostrato il mio grande impegno in favore dei cittadini i quali, proprio per questa ragione, mi hanno sempre confermato la loro fiducia rieleggendomi per ben quattro consiliature consecutive. Un vero e proprio record poiché nessuno può vantare un percorso netto come il mio nel Consiglio Comunale di Chieti. Forse, proprio per questa ragione, mossi unicamente da ragioni di invidia, sono stati molti quei ‘politici di turno’, che ho avuto il dispiacere di ‘scontrare’ in questi anni, che hanno tentato di impedirmi di svolgere il mio lavoro in favore degli altri frapponendomi vari ostacoli. Nonostante tutto, come sanno bene le persone che mi conoscono, con determinazione non mi sono mai arreso convinto, come sono, che alla fine l’avrei spuntata. E così è sempre stato! Con la stessa determinazione ho anche aderito al progetto dell’Udc che, nel 2010, mi ha proposto di candidarmi per sostenere il sindaco Di Primio e, fino ad oggi, ho continuato a dimostrare la mia coerenza adeguandomi sempre alle decisioni del mio partito. Ho sempre votato in Aula secondo le indicazioni ricevute così come ho sostenuto sempre con convinzione ogni iniziativa proposta dall’Udc, anche quando non ero concorde, e questo solo in ragione del fatto che ritengo giusto fare squadra e soprattutto mantenere fede ad un impegno preso con gli elettori. Però, arriva un momento in cui la disponibilità e la coerenza di una persona vengono scambiate per ‘mancanza di determinazione’ e spinge qualcuno ad approfittarsene. Questo è esattamente quello che accaduto all’interno del gruppo Udc in mio danno dove sono state assunte molteplici decisioni, anche importanti, senza neppure rendermi partecipe delle suddette scelte. Persino gli stessi vertici del partito hanno evitato di darmi spiegazioni in merito mostrando, nei fatto, la loro indifferenza alle mie legittime rimostranze di chiarimento cadute sempre nel nulla. Non sarà un caso se nel corso di questi tre anni di consiliatura l’Udc ha perso, oltre il sottoscritto, anche altri due consiglieri scendendo dagli iniziali 6 agli attuali 3. Per questa ragione, avendo ormai compreso di non rientrare più nei piani dell’Udc, ho assunto, non senza una punta di dispiacere ma con ferma determinazione, la decisione di uscire dal gruppo consiliare”.