Pescara. Rinviata al 7 novembre l’udienza preliminare per l’omicidio di Teresa Bottega. Al banco degli imputati, reo confesso il marito Giulio Morrone, che avrebbe confessato il delitto ad un sacerdote. La sorella della vittima chiede l’intervento di Papa Francesco.
E’ stata rinviata al prossimo 7 novembre l’udienza davanti al gup del tribunale di Pescara a carico di Giulio Cesare Morrone, che nel 1990 avrebbe ucciso la moglie, Teresa Bottega, nel pescarese, al culmine di una delle tante liti che segnavano il loro rapporto. La sua colpevolezza è emersa solo nei mesi scorsi quando un testimone indiretto del fatto si è ivolto alla squadra mobile di Pescara e ha raccontato di aver saputo dell’omicidio da un prete, che a sua volta era stato informato direttamente dall’uxoricida al di fuori del sacramento confessionale. Gli investigatori hanno quindi riaperto il caso, che era stato archiviato come scomparsa volontaria, e nel corso di una confessione Morrone ha ammesso di essere l’assassino. Sarebbe stato lui stesso, dunque, a disfarsi del corpo della moglie, gettandolo in un corso d’acqua in provincia di Ferrara. Quando e’ scomparsa Teresa Bottega aveva 35 anni, il marito 34, e a distanza di 23 anni il cadavere non e’ stato mai trovato.
Nel corso dell’udienza di oggi il difensore di Morrone ha presentato una memoria per chiedere una perizia tecnica sulle trascrizioni di alcune intercettazioni. Il gup si è perciò riservato dal verdetto e si pronuncerà il 7 novembre prossimo. In aula erano presenti oggi Maria Pia, Lucia e Gianni Bottega, le due sorelle e il fratello della vittima. Maria Pia Bottega, indignata con il sacerdote coinvolto, ha detto ai giornalisti di volersi rivolgere al Papa: “Voglio che il Pontefice intervenga su questa storia”, ha spiegato, “vogliamo che il prete che ha raccolto la confidenza di Morrone non eserciti più. Ha avuto tutti questi anni per spingere Morrone a costituirsi. Voglio sapere dal prete dove si trova il corpo di nostra sorella”. Maria Pia Bottega ha inoltre detto di non credere a Morrone: “Come si fa a credere ad una persona che uccide la propria donna, a sangue freddo va a portare il figlio a scuola, torna a casa mette il corpo in un sacco nero e poi in un cesto e lo scende dal terzo piano, sale in macchina, prende l’autostrada arriva a Ferrara, butta il cadavere e ritorna come se niente fosse. Ma voi ci credete? Io non ci credo. Morrone – ha proseguito – è stato chiamato dalla questura piu volte e ha continuato a mentire sostenendo di non sapere nulla e dicendo che la moglie era scappata. Ha continuato a mentire per 23 anni, ha fatto la sua vita regolarmente”.