Pescara, cementificio: Mascia delocalizza, Testa vuole la task-force per salvarlo

cementificio_protestaPescara. Il Comune lotta per la delocalizzazione, la Provincia chiede la task-force per salvare il cementificio e i cassaintegrati della Sacci. L’appello del presidente Testa: “Priorità al lavoro, poi i nuovi investimenti”.

Se il sindaco Mascia, che ha negato da parte del Comune il rinnovo al permesso d’esercizio alla Sacci, spingendo per la delocalizzazione del cementificio di via Raiale fuori dai confini cittadini, il presidente della Provincia rema in senso contrario e chiama all’appello tutte le istituzioni, primo cittadino compreso, per salvare il destino dei dipendenti in cassa integrazione. Rispondendo alla richiesta lanciata dai sindacati di categoria, adoperati alla vertenza dovuta alla crisi aziendale, Testa sollecita la costituzione di una task force che veda insieme di tutti gli enti locali, e quindi Regione, Provincia e Comune, con il coinvolgimento anche del Governo centrale (ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente), della Camera di Commercio, dell’Università “e di tutte quelle realtà”, afferma in una nota, “che possono avere un ruolo attivo non solo per assicurare un futuro allo stabilimento e ai lavoratori ma possano impegnarsi, in caso di smantellamento, a creare le condizioni per nuovi investimenti in quell’area”.

“Ora la priorità sono i posti di lavoro”, conclude Testa, “perché non possiamo subire un’altra ferita a livello occupazionale e dobbiamo tutelare con tutti gli strumenti possibili gli occupati. Nello stesso tempo, senza nasconderci dietro un dito, dobbiamo pensare alla eventualità che la Sacci decida di lasciare per sempre questo territorio e studiare il da farsi”.

LA PROVINCIA SI MOBILITA

E’ il capogruppo Pd in consiglio provinciale, Antonio Di Marco, a rilanciare la mobilitazione (bipartizan) della Provincia per il salvataggio del cementificio: “Il grido d’allarme lanciato dai sindacati circa il futuro dei lavoratori della Sacci”, dice in una nota, “che ha annunciato la chiusura, fa riflettere e palesa la totale assenza di strategia del Comune e della Provincia di Pescara in merito alle difficoltà che stanno vivendo i lavoratori dello stabilimento, che, una volta finiti gli ammortizzatori sociali, non avranno più sostegno. A tal proposito, chiedo al presidente Fioriti e all’assessore Martorella di convocare immediatamente un incontro presso la commissione lavoro della Provincia di Pescara, per analizzare insieme la vicenda riguardante il cementificio e cercare la strada migliore da intraprendere per tutelare il nostro territorio e salvaguardare i posti di lavoro a rischio”.

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