Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Questo emerge perché, nel Vastese, la caccia è stata posticipata al 2 ottobre prossimo, in luogo del 15 settembre come previsto dal calendario venatorio regionale, mentre nell’Atc ‘Chietino – Lancianese’ non c’è stata medesima decisione. Tutto questo nonostante il territorio, dal punto di vista venatorio, è fortemente omogeneo. La norma vigente consente ai Comitati di Gestione degli Atc di avanzare richieste di anticipo e/o posticipo dell’apertura e chiusura della caccia per determinate specie di selvaggina. Le richieste debbono essere motivate. La Provincia non può, ne deve, subire passivamente senza gli adeguati approfondimenti ed assumere il parere della Consulta della Caccia che rappresenta l’organo tecnico e rappresentativo di tutti i portatori d’interresse del mondo venatorio, agricolo ed ambientalista. Nel caso della delibera di giunta che ha posticipato l’apertura della caccia alla lepre nel Vastese al 2/10/2013 questo non è avvenuto. E’ una decisione parziale ed arbitraria che obbedisce alle logica politica adottata in questi anni dal centrodestra a guida Udc in provincia di Chieti di silente e supina ubbidienza ai prepotenti voleri del Consigliere delegato alla caccia, Giovanni Staniscia, che rappresenta il “deus ex machina” di tutto il mondo venatorio provinciale. La provincia, ai sensi dei contenuti della L.R. 10/2004, ha poteri di sorveglianza, indirizzo e controllo in materia venatoria non di sudditanza e silente ubbidienza. Per conoscere motivi e ragioni di questa scelta scellerata ho presentato una puntuale e specifica interrogazione consiliare alla quale troverò risposta in aula al primo Consiglio Provinciale utile”.