Pescara. “Il Sert di Pescara sta letteralmente scoppiando, con tre medici per seicento assistiti”. Questo il grido di allarme lanciato dal capogruppo di Fli al Comune di Pescara, Massimiliano Pignoli, che ha ricevuto “le segnalazioni di una cinquantina di mamme di tossicodipendenti. Queste persone si sono rivolte al Sert e si sono sentite rispondere – ha segnalato Pignoli – che non c’era spazio perché la struttura era oberata di lavoro. Ogni professionista ha in cura di fatto duecento ragazzi ed è intollerabile perché in questo modo non si permette ai medici di lavorare in maniera serena”.
C’è di più – ha detto sempre Pignoli – visto che il Sert di Pescara deve di fatto rispondere alle esigenze di quasi una intera provincia, se si esclude la Val Pescara che fa capo all’ambulatorio di Tocco da Casauria. I numeri dicono che ci sono oltre duemila persone che dovrebbero essere in carico al Sert, ma che non possono usufruire di cure proprio per i problemi di cui sopra”. Il consigliere chiederò un incontro con il manager della Asl, D’Amario, e “se le risposte che gli utenti chiedono non arriveranno – ha concluso Pignoli – metteremo in atto azioni eclatanti con le mamme degli assistiti”.