L’emergenza L’Aquila torna in Senato

pezzopaneL’Aquila. Sono ore febbrili per L’Aquila e il cratere. Nell’aula del Senato, domani, si torna a parlare di ricostruzione, con la discussione degli emendamenti al decreto emergenze.

“Lavorerò per recuperare quanto la commissione bilancio ha ingiustamente bocciato” commenta la senatrice Stefania Pezzopane. “Servono le risorse per la ricostruzione, per far partire i cantieri. E servono subito. L’emendamento più importante riguarda il miliardo e 400 milioni per la ricostruzione del cratere, poi c’è quello sul patto di stabilità per i comuni del cratere, per consentire di sviluppare investimenti nelle opere pubbliche. Altri due riguardano la tutela dell’ASM nella filiera dei rifiuti e la proroga dei precari. E poi altri sull’assistenza alla popolazione e non solo. Faccio appello a tutti i parlamentari abruzzesi ad andare oltre le logiche d’appartenenza politica e a considerare solo quella territoriale. Oltre agli emendamenti, chiaramente c’è bisogno di una legge organica, lo ripetiamo da quattro anni, qualcuno se n’è accorto solo ora. Esiste una legge d’iniziativa popolare, che va rivista e corretta, ma può rappresentare una solida base di partenza. Se, tuttavia, non arriveranno le risorse per sbloccare i cantieri e riattivare le speranze, sarà difficile pensare a leggi organiche. Bisogna fare un gioco di squadra, se vogliamo che le nostre richieste passino sia al Senato che alla Camera. Ci sono 21 parlamentari eletti in Abruzzo, tra cui il ministro Quagliariello ed il Sottosegretario Legnini. Propongo al Sindaco di invitare i 21 parlamentari, per capire cosa intendano fare, quali sono le loro proposte concrete, i tempi. In Emilia Romagna questo è il metodo adottato da Errani, qui, caro Sindaco puoi farlo tu. Chiodi non sembra interessato. Siamo stati eletti da due mesi e non ha mai trovato il tempo di confrontarsi con i parlamentari abruzzesi. Rivolgo un appello anche al movimento degli under40enni. Ottima e fresca iniziativa, che parte dal presupposto dell’unità per il bene della nostra terra ferita. Chi in quel gruppo fa parte di partiti presenti in Parlamento, parli con i propri rappresentanti e li inviti a unirsi per far approvare le proposte di emendamenti presentati. Già questo risolverebbe una parte dei problemi che abbiamo”.

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