“Dal 2009 la Regione ha effettuato tagli fino all’80% dei contributi – ha proseguito il sindaco – producendo ridimensionamenti delle attività, blocchi a nuova occupazione, cassa integrazione e un avvilente abbassamento della promozione culturale in Abruzzo. A L’Aquila in particolare nel post terremoto si sarebbe dovuto investire sulle istituzioni culturali, anche ai fini di accelerare un processo di ricostruzione culturale, così come ha fatto il Comune dell’Aquila e il Ministero dei Beni Culturali. La Regione matrigna continua a promettere senza far nulla, ingannando le istituzioni culturali e il buon senso degli abruzzesi. Questa estate Chiodi e De Fanis, incontrando i rappresentati delle più importanti istituzioni culturali si erano impegnati a ripristinare almeno una quota dei finanziamenti tagliati. Un piccolo intervento quindi, almeno per non far portare i libri in tribunale e per non far licenziare i lavoratori dello spettacolo ma, nonostante le promesse e la finta legge regionale approvata a dicembre nulla è stato fatto anzi, ancor più grave è stata la beffa di approvare una legge senza copertura finanziaria che è stata bocciata dal Governo”.
“Nel frattempo – ha continuato Cialente – continuano le promesse mancate e le istituzioni cercano invano un interlocutore. Con l’assessore comunale alla Cultura Stefania Pezzopane abbiamo sempre seguito questo percorso accidentato e ignobile di una Regione che non crede al suo futuro e alla sua cultura. Mentre noi promuoviamo la candidatura della città dell’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019, la Regione ci blocca, non aderendo alla candidatura e tagliando le risorse a queste istituzioni e a causa di questo comportamento rischia di impedire all’Aquila di giocarsi questa importante possibilità ma soprattutto porta queste istituzioni alla morte e all’obbligo di licenziamenti. Il Comune dell’Aquila – ha concluso il sindaco – si mobilita a fianco delle istituzioni perché certo non lascerà portare tutto allo distruzione dalla Regione”.