“Diversi casi di cronaca ci informano della pericolosità di un’opera del genere – continua Barone – e siamo seriamente preoccupati per l’incolumità pubblica, minacciata anche da un inquinamento acustico che sarà certamente notevole. Ma l’aspetto più scandaloso della vicenda è sicuramente rappresentato dal fatto che, in presenza di una struttura come quella dell’eliporto, il Piano Regolatore della città viene totalmente dismesso dal suo ruolo regolativo nella zona interessata e sostituito dall’autorità dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), che emette sue specifiche norme, così come previsto dal Codice della navigazione”.
Lo striscione è stato accompagnato da una serie di testimonianze, raccolte dall’Associazione, dei residenti interessati dalla zona di realizzazione dell’opera: testimonianze di paura, rabbia, sconforto e totale perdita di fiducia nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica .
“Siamo di fronte – prosegue Barone – ad un vero e proprio caso esemplare di messa in secondo piano e perdita di valore della sfera comunitaria, a vantaggio, invece, di interessi privati ed egoistici. Ma – conclude Barone – noi faremo sentire la nostra opposizione forte e chiara, schierandoci all’interno della protesta trasversale,che sta coinvolgendo tutta la cittadinanza, a partire dalla creazione del comitato EliportoNoGrazie. Laddove non arriva l’eticità dell’istituzione comunale, che dovrebbe essere improntata ad un’armoniosa gestione degli interessi comunitari, arriva CasaPound Italia”.