Lanciano. “La costruzione di un eliporto all’interno di un quartiere centrale della nostra città è inaccettabile”. Così si esprime il responsabile di CasaPound Lanciano Nico Barone, spiegando la presa di posizione del movimento, che con uno striscione affisso nei pressi della zona di costruzione dell’eliporto privato (via Ferro di Cavallo), ha espresso un secco “no all’eliporto”.
“Diversi casi di cronaca ci informano della pericolosità di un’opera del genere – continua Barone – e siamo seriamente preoccupati per l’incolumità pubblica, minacciata anche da un inquinamento acustico che sarà certamente notevole. Ma l’aspetto più scandaloso della vicenda è sicuramente rappresentato dal fatto che, in presenza di una struttura come quella dell’eliporto, il Piano Regolatore della città viene totalmente dismesso dal suo ruolo regolativo nella zona interessata e sostituito dall’autorità dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), che emette sue specifiche norme, così come previsto dal Codice della navigazione”.
Lo striscione è stato accompagnato da una serie di testimonianze, raccolte dall’Associazione, dei residenti interessati dalla zona di realizzazione dell’opera: testimonianze di paura, rabbia, sconforto e totale perdita di fiducia nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica .
“Siamo di fronte – prosegue Barone – ad un vero e proprio caso esemplare di messa in secondo piano e perdita di valore della sfera comunitaria, a vantaggio, invece, di interessi privati ed egoistici. Ma – conclude Barone – noi faremo sentire la nostra opposizione forte e chiara, schierandoci all’interno della protesta trasversale,che sta coinvolgendo tutta la cittadinanza, a partire dalla creazione del comitato EliportoNoGrazie. Laddove non arriva l’eticità dell’istituzione comunale, che dovrebbe essere improntata ad un’armoniosa gestione degli interessi comunitari, arriva CasaPound Italia”.