Terremoto+L%26%238217%3BAquila%2C+quattro+anni+dopo%3A+Movimento+5+stelle+denuncia+degrado+zona+Castello
abruzzocityrumorsit
/politica/58049-terremoto-laquila-movimento-5-stelle-degrado-paco-castello.html/amp/

Terremoto L’Aquila, quattro anni dopo: Movimento 5 stelle denuncia degrado zona Castello

L’Aquila. “Ci avviciniamo al quarto anniversario del terremoto. Quattro anni potrebbero essere un ottimo spunto di riflessione per delineare un quadro, un comportamento, dei risultati conseguiti dall’amministrazione Comunale, ma all’ottica di quanto accade, così non è”.

E’ il commento di Samanta Di Persio e Leonardo Dongiovanni del MoVimento 5 stelle L’Aquila, ricordando come la scorsa estate, “nell’ambito dei fasti che precedevano di pochi mesi la costruzione dell’auditorium “griffato” Renzo Piano, il MoVimento volle concentrarsi sul degrado che a pochissimi metri di distanza affliggeva uno dei monumenti più rappresentativi della città: il Castello. In quella circostanza furono scattate foto e vennero esposti, senza remore, dubbi sull’opportunità di una tale costruzione, a fronte dell’abbandono del monumento e del suo contesto naturale. Dopo qualche mese il MoVimento 5 stelle è voluto tornare sul posto, spinto dal grido di battaglia delle mamme aquilane, che non possono neppure garantire ai loro figli un normalissimo stralcio di normalità nel verde di un parco pubblico situato nel pieno centro della cittadina che abitano. La scena grottesca che si prospetta è la seguente: uno degli scivoli del parco giochi che dà il fianco a Porta Castello non è utilizzabile per la mancanza di un asse ed è perciò goffamente contrassegnato dal nastro bianco e rosso, che gli aquilani hanno imparato a riconoscere fin troppo bene dal 6 Aprile 2009 a questa parte. Quanto costerebbe risistemare la giostrina con il pezzo di legno mancante? Si passa poi allo stato della pavimentazione della passeggiata che circonda il forte del ‘500: in alcuni casi è stata rattoppata in modo blando, presumibilmente (come già avvenuto altrove) quando c’è stata l’inaugurazione in pompa magna dell’auditorium, ma in altri punti persistono dei veri e propri crateri nell’asfalto. Gli anziani il pomeriggio passeggiano lungo il percorso pedonale, ma difficilmente si siedono sulle panchine arrugginite. Gli sportivi più temerari si avventurano in quello che una volta era il “percorso salute”, oggi contrassegnato dai relitti di vecchi strumenti ginnici in legno, ricoperti dalla vegetazione e succubi al tempo e alla barbarie. La sicurezza qui è latente, è un optional, un lusso, quasi un privilegio per cui si dovrebbe chinare il capo e dire: Grazie signor sindaco, grazie signori assessori”.
Secondo i grillini “siamo alle solite, è il déjà vu di sempre: il sindaco Massimo Cialente si mostra molto interessato alla costruzione di un centro commerciale (l’ennesimo in città) sotto Piazza Duomo, il cuore ferito di L’Aquila, ma non spende parole sulla riqualificazione dell’esistente e se interrogato mangia prontamente la foglia, taccia gli altri di catastrofismo, di disfattismo, mentre sembra molto propenso a “rattoppare” quando qualcuno in una posizione più “debole” (madri, disabili, anziani) alza legittimamente la voce. Questa del resto è l’essenza dell’essere “politically correct”, quella a cui ci hanno abituati, una linea di pensiero degna di un feudatario. Il parco del Castello alle condizioni attuali non è inadeguato solo per i più piccoli: è semplicemente diroccato, in rovina, è un luogo pericoloso e cupo, dimenticato da chi amministra la città e la cosa è gravissima e degna di sgomento, considerando che si tratta di un luogo storico, centralissimo, verde, nonché di uno degli unici posti liberamente percorribili dal post-sisma! Le conclusioni sono le stesse: questa città non è a misura di anziani, di disabili, di bambini, di indigenti e, molto più semplicemente, non è a misura d’uomo. La cittadinanza chiede risposte immediate, piccole opere di manutenzione che possano rendere la vita di tutti i giorni almeno più vicina all’idea di “normalità” propria di un capoluogo, di un centro abitato, di un Paese civilizzato, ma l’amministrazione – concludono Di Persio e Dongiovanni – è disposta a recepire queste istanze?”