Atessa. “Capisco la fretta di Borrelli nel difendere la DGR 15/2018 ma mi sarei aspettato delle risposte valide da parte dell’assessore Paolucci che, seppur assente in giunta durante la sua approvazione, risulta essere il proponente della delibera: in questo modo avrebbe evitato di far fare una ulteriore brutta figura al sindaco visto che la sue tesi sono solo elucubrazioni disquisitore da propaganda politica e interpretazioni completamente fuorvianti alle osservazioni che ho sollevato”.
Questa la replica del Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea: “ Il sindaco sappia, così come ormai lo sanno tutti i cittadini, che, nel rispetto della legge, non siamo contro i territori e le loro aspettative e condividiamo la nascita dell’area disagiata ma vogliamo la sua istituzione mediante atti concreti di programmazione sanitaria, con parametri tecnicamente e giuridicamente ineccepibili per l’approvazione dei Ministeri competenti. Infatti, con la DGR “bufala” è stato modificato quanto deciso dal Tavolo di Monitoraggio, approvato con la DCA 79/2016, laddove erano stati previsti i posti letto (in regime ordinario, di day hospital e di lungodegenza) per gli assistiti (e a tale proposito il sindaco si rifaccia i conteggi) e le UOC /UOSD /UOS per i medici degli Ospedali di Chieti, Ortona, Lanciano, Vasto. Tanto che nel DCA 79/2016 si legge che “…in seguito alla riconversione dell’Ospedale di Atessa i posti letto di Recupero e Riabilitazione funzionale sono trasferiti presso lo Stabilimento Ospedaliero di Ortona…” dove è stata assegnata una UOC e 24 posti letto di lungodegenza. Riguardo poi al numero degli incarichi dei medici di UOSD e UOS la DGR 402/2016 è categorica e vincolante: il numero totale non può essere superiore a quello indicato e approvato dai Ministeri nel DCA 79”. “Quindi – sottolinea Febbo – riformuliamo le domande all’assessore Paolucci, altrimenti ce lo spieghi il sindaco Borrelli che pensa di sapere tutto: può essere credibile un Ospedale, se pur di area svantaggiata, senza una UOC??? dove vengono tolti i posti letto? al presidio di Ortona o di Lanciano? E dove invece vengono tolti gli incarichi ai medici? al presidio di Ortona, di Lanciano, di Vasto o a quello di Chieti? Inoltre il sindaco Borrelli ci spieghi: l’Ospedale di Zona disagiata sostituisce i 100 posti letto di Assistenza Territoriali e questi dove vanno? Dove vanno i ricoverati di RA e RSA e gli operatori non collocabili per funzioni di questi 100 posti letto? Attendiamo risposte non chiacchiere !!!
Per essere credibile e passare sicuramente al vaglio tecnico dei Ministeri, una correzione/integrazione dei contenuti del DCA 79 dovrebbe esplicarne le ricadute ospedaliere (soprattutto sugli Ospedali di Ortona e Lanciano) e territoriali (indicando la collocabilità dei 100 posti cancellati) e non prevedere un rimando ad atti successivi. Peraltro si dovrebbe già intervenire da subito sull’atto aziendale in corso di approvazione. Pertanto ci saremmo aspettati che fosse stato il sindaco in primis, al fine di tutelare il suo territorio, a richiedere alla giunta regionale atti certi a livello sanitario e tecnico e non vantarsi di un Ospedale, per il quale è stato previsto un solo primario, e accontentarsi semplicemente di una DGR che, strutturata così, è un mero atto elettorale”.
“Infine – rimarca Febbo – noto come alcuni esponenti del Partito Democratico hanno la memoria corta e li invito a documentarsi sulla storia sanitaria della Regione Abruzzo. Forse il segretario provinciale Cordisco è troppo distratto dalla composizione delle liste elettorali e nel difendere Camillo D’Alessandro ma lo invito a studiare la Dgr 224 del 13 marzo 2007. La chiusura o la riconversione degli ospedali minori fu la diretta conseguenza del piano di rientro sottoscritto dal governo regionale a guida del Turco nel 2007 mentre tutto il mandato del governo Chiodi è stato condizionato dal Commissariamento causato proprio dalla gestione del Partito Democratico. Ricordo al segretario provinciale del PD, come in quegli anni, ai tavoli ministeriali, l’Abruzzo era famoso ministeriali per essere una Regione ‘canaglia’ per aver ‘distratto’ ben 176 milioni di euro da un fondo di solidarietà di 576 milioni provenienti dalle altre Regioni per destinarli in altre voci di bilancio e non per la sanità. Nel 2008 il deficit regionale era di 4 MILIARDI di euro di cui 2,5 solo per la sanità e l’Abruzzo è stata la prima Regione d’Italia a centrare il piano di risanamento economico per indebitamento, un record negativo tutto targato PD !!! “Quindi – conclude Febbo – invito gli esponenti del Pd a non ergersi a paladini della sanità visto che con la loro gestione hanno prodotto solo meno servizi, macelleria sociale e un pasticcio senza precedenti, dopo anni di bilanci in attivo si profila una perdita di oltre 100 milioni di euro per il 2017”.