Nel corso del dibattito è stato infatti approvato un emendamento “che rimarca l’assoluta priorità di una rappresentanza forte del nostro territorio nella lista proporzionale del collegio Pescara- Chieti con una candidatura a capolista di uno dei tre parlamentari uscenti eletti nel 2013. Si è ritenuto di fondamentale importanza incalzare tutto il partito provinciale su questo punto, vista anche la candidatura certa al Senato, come capolista della lista proporzionale, del Presidente della regione Luciano D’Alfonso, figura di spicco e rappresentativa del partito regionale. La sua candidatura, non può tuttavia essere racchiusa come una rappresentanza meramente provinciale ma si caratterizza con una notevole valenza di ampio respiro regionale”, si legge in una nota della comunità PD della Provincia di Pescara.
“A molti sembra inoltre di difficile comprensione e sicuramente inusuale la contemporanea candidatura del Presidente della regione e del Consigliere Camillo D’Alessandro ma mentre la candidatura di D’Alfonso risulta essere il frutto di una richiesta diretta del segretario nazionale Matteo Renzi, le altre proposte di candidature presentate dal segretario regionale Marco Rapino sul tavolo nazionale, non hanno visto nessun riscontro di discussione e passaggio nell’unico organo politico previsto dallo Statuto del Pd cioè la Direzione regionale. Crediamo sia quindi legittimo e indispensabile rivendicare la giusta rappresentanza per la pluralità delle sensibilità politiche che compongono il nostro partito in coerenza con il Manifesto dei valori e del Codice etico”.
“Il Partito Democratico è un partito plurale che dal confronto e dalla dialettica trae la sua forza e ricchezza ma è ovvio che per vincere si dovrà tener conto della territorialità, del radicamento, dell’impegno e dell’esperienza delle risorse umane di cui il PD è ricco. In questo scenario, le due province dovranno essere rappresentate in posizioni utili con profili sovra-provinciali, come inquadrati dalla legge elettorale e bisognerà spendere le migliori energie per ottenere un’altra rappresentanza nei collegi che la stessa legge propone di definire su base territoriale”, hanno aggiunto Enisio Tocco, Segretario PD Provincia di Pescara e Gianni Cordisco, Segretario PD Provincia di Chieti.
“Se continuiamo invece a strumentalizzare o contaminare lo spirito di squadra in nome dei personalismi con immotivate richieste di risultati elettorali certi, intimando un disinteresse che mini l’impegno diffuso della nostra organizzazione c’è il serio rischio che i candidati siano imposti dai gruppi dirigenti nazionali e che dunque non siano espressione e riferimento per i nostri territori. In questa fase deve prevalere il buon senso, l’appartenenza, l’obiettivo generale che deve farci sentire tutti in prima linea nel contribuire a diversi livelli a un risultato vincente”.