Pescara. “La legge D’Alfonso per la costituzione della Nuova Pescara entro il primo gennaio 2019 è confusa, pasticciata, sbagliata, in una sola parola, è irrealizzabile”.
A dirlo è il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, riferendo quanto emerso dall’audizione odierna dei tre sindaci di Pescara, Spoltore e Montesilvano, stamani convocati in Commissione a L’Aquila in vista della seduta di Consiglio regionale sul tema che il Governatore ha già annunciato per fine gennaio o, al massimo, inizio febbraio.
“È emerso in modo chiaro stamane nel corso della seduta di Commissione”, ribadisce Sospiri, “nessuno contesta un processo di fusione votato dai cittadini e che dunque si farà, ma sono sbagliati il metodo, la fretta e la norma proposta che Forza Italia in Consiglio regionale andrà a emendare in maniera pesante, a partire dal capitolo inerente il trasferimento di risorse alla nuova città che, con l’attuale norma D’Alfonso, è oggi impedito”.
D’ALESSANDRO: “LA REGIONE SI ATTIENE ALLA NORMA NAZIONALE”
“E’ la norma nazionale, cui il legislatore regionale deve rifarsi rispetto ai processi di fusione (legge 56/2014, art. 1, comma 120)”, ricorda il coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale d’Abruzzo, Camillo D’Alessandro, replicando a Sospiri, “a prevedere che il commissario nominato per la gestione del Comune derivante da fusione sia coadiuvato, fino all’elezione dei nuovi organi, da un Comitato consultivo composto da coloro che, alla data dell’estinzione dei Comuni, svolgevano le funzioni di sindaco. L’Assemblea costitutiva, che egli critica aspramente, è stata pensata proprio per coinvolgere i consiglieri comunali legittimamente eletti nella redazione di un atto fondamentale come quello dello Statuto, all’interno del quale potrà altresì essere stabilita l’istituzione di Municipi o una diversa denominazione dell’ente. Stupiscono le critiche del consigliere che, a differenza del processo portato avanti sulla proposta di legge 206/2016 per l’istituzione del Comune di Nuova Pescara, non si è mai preoccupato di ascoltare ufficialmente sindaci e consigli comunali coinvolti. Inoltre, anziché criticare una proposta di legge scelta e indicata nella seduta del 12 ottobre quale testo base dalla Prima Commissione Consiliare competente, potrebbe spiegarci quali meccanismi di salvaguardia e tutela della partecipazione delle istituzioni democraticamente elette e delle popolazioni coinvolte pensava di garantire sottoscrivendo la proposta di legge n. 17/2014 del consigliere Riccardo Mercante, che stabiliva una fusione a freddo, con tutti gli adempimenti da compiere a unione avvenuta”.